L’ATTUALITA’ POLITICA ITALIANA

Sui settimanali diocesani spazio anche alle ultime vicende della politica italiana: dal messaggio del presidente Napolitano alle Camere sulla questione carceraria, alla tenuta del governo, all’atteggiamento anti-politico così diffuso tra i cittadini. Anzitutto il messaggio del presidente della Repubblica. Al riguardo, Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), ricorda che “è il primo messaggio alle Camere di Giorgio Napolitano dopo quasi otto anni al Quirinale. Basterebbe questo dato per coglierne l’importanza. L’emergenza carceraria rappresenta un problema sul quale è più volte intervenuto, senza però avere risposte effettive. Ora ha scelto la strada più formale e solenne, sperando in un riscontro concreto”. Anche perché, aggiunge Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), “c’è un dato di fondo ineludibile: se entro maggio l’Italia non sarà intervenuta efficacemente, la Corte europea di Strasburgo prenderà in esame i duemila ricorsi presentati dai detenuti che oggi sono pendenti e ci condannerà senza esitazione. Ma prima ancora dei giudici, dovrebbe essere la nostra coscienza a pretendere un cambiamento. Quello stesso, teniamolo a mente, che il beato Giovanni Paolo II implorò dal Parlamento nel novembre del 2002. Raccogliendo un lungo, convinto e – col senno di poi – ipocrita applauso dalla maggioranza dei parlamentari. Speriamo non avvenga lo stesso anche al presidente Napolitano”. Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto), ritorna – dopo il voto di fiducia del 2 ottobre – sulla stabilità del governo, sottolineando la necessità di “una chiara, solida e stabile maggioranza di governo” per “sostenere le scelte operate” e “tracciare un piano d’interventi secondo criteri di priorità”. Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), si sofferma sugli slogan dell’anti-politica, evidenziando “lo scarso senso di cittadinanza tra noi cittadini. La classe politica, infatti, nasce dal popolo. È inutile che ci arrabbiamo tanto, c’è sempre omogeneità tra gli eletti e gli elettori. Ci fa difetto il senso del vivere insieme che comporta osservanza delle leggi, capacità di guardare oltre gli interessi individuali, partecipazione e collaborazione al bene di tutti. Ci sono tanti fatti che manifestano questa poca propensione a costruire insieme la vita comune, basta scorrere i titoli della cronaca di un giorno qualsiasi”. Concorda Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia): “Se si riflettesse a fondo su queste fondamentali tematiche, potremmo guardare al futuro con più speranza e maggiore ottimismo. L’augurio è anche un impegno”. Così come dovrebbe essere un impegno per la politica, afferma Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), “voltare pagina nel campo delle politiche attive del lavoro”.

 
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