Dal premier una lezione di normalità; Adesso un governo che governi; Ora senza più tergiversare… Sono alcuni dei titoli dei settimanali che ben sintetizzano gli ultimi giorni convulsi della politica italiana, che hanno portato alla fiducia ottenuta dal governo Letta mercoledì scorso (2 ottobre). Il Paese, sintetizza Gianpiero Moret, direttore dellAzione (Vittorio Veneto), ha vissuto in un caos totale. Sono stati giorni completamente imbambolati e, apparentemente, senza una via di sbocco, afferma Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo). La crisi politica, ricorda Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), provoca macerie per tutti, ricchi e poveri. Ma mentre i primi, alla fin fine, se la cavano, per i secondi sintravedono lunghi tempi disastrosi. Anche Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), invita a guardare al popolo, incredulo e smarrito, che nella sua parte migliore continua a stringere la cinghia, senza dimenticare la solidarietà con chi sta peggio. LEco del Chisone (Pinerolo), passata la deriva di questi giorni, guarda la futuro: Vediamo se i nostri parlamentari sono sudditi o ragionano con la propria testa ed hanno a cuore linteresse dellItalia. Secondo Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), la lezione di normalità data dal premier mercoledì, davanti alle Camere, è un buon segnale non solo per i mercati (che, tra laltro, lhanno immediatamente colto) ma soprattutto per chi non ha ancora perso la speranza di vivere un giorno in un Paese diverso. Normale appunto…. Per Pierluigi Sini, direttore della Voce del Logudoro (Ozieri), quello di cui si ha bisogno è un governo stabile e forte, capace di legiferare e di creare le tanto attese riforme per ridare lustro a un Paese che ormai è a pezzi. Ora, aggiunge Ezio Bernardi, direttore della Guida (Cuneo), dopo aver sfiorato labisso dellingovernabilità e con il solo risultato tangibile di ritrovarci con lIva aumentata di un punto percentuale, lazione del governo dovrà ripartire dai problemi veri degli italiani. (…) Per Letta il governo del fare inizia ora. La Valsusa (Susa) spera che a bocce ferme il voto di mercoledì porti un po di chiarezza. Un invito alla chiarezza viene anche dalla Vita del Popolo (Treviso): Una nuova stagione politica si è aperta e questa passa da un rinnovamento della democrazia che passi per una partecipazione diretta dei cittadini e per una formazione e testimonianza personale di chi simpegna in politica. Le novità, dal basso, non mancano. Ma spetta ai partiti coglierle per rinnovare se stessi e la politica. Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), si rivolge ai politici: Ascoltate le sofferenze del Paese… Basta con il mandare tutto a rotoli, a scatafascio perché conviene a livello individuale. Basta con le leggi elettorali che non ci permettono di decidere chi scegliere nellurna. La gente esca dal torpore. La speranza sia lultima a morire. Nelle discussioni di questi giorni, concorda Davide Maloberti, direttore del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio), quello che sembra mancare è lamore per il popolo, che in politica significa amore per coloro che ti hanno eletto e per coloro che sei chiamato a servire. Per Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), cè da sperare che una sorta di catarsi delle classi politiche vecchie e nuove, con relativo cambio generazionale, possa presto – se non si ricadrà nei soliti giochi di potere – ridare nuovo slancio alla partecipazione democratica, assolutamente necessaria per evitare la s…