L’ATTUALITA’ POLITICA ITALIANA

“Un’altra occasione perduta”; “Scosse contro la famiglia”; “Restiamo in attesa…”; “Un Paese che non vuole cambiare”. Sono alcuni dei titoli dei settimanali che ben sintetizzano l’attualità politica italiana. Al centro c’è la legge di stabilità varata nei giorni scorsi dal governo Letta. “La legge – sostiene Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto) – è un’altra occasione mancata. Per affrontare, infatti, le attuali situazioni di crisi non sono sufficienti manovrine da pochi soldi, con tutto il rispetto per la correttezza e la riconosciuta onestà intellettuale di Letta. Occorre, come dice Napolitano, avere ‘coraggio’, il coraggio di accantonare gli interessi particolari e puntare al bene comune”. Il Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina) registra che “gli sgravi fiscali sul lavoro proposti non tengono conto dei carichi familiari e che non si vuole invertire la tendenza recependo la proposta del ‘Fattore Famiglia’. L’ammortizzatore sociale per eccellenza si sta sgonfiando dopo anni di assenza, a livello nazionale e locale, di appropriate politiche. Abbiamo assistito quasi sempre a scelte fiscali non eque e miopi. Forse la famiglia merita qualcosa di più”. Per Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia), “la sensazione che se ne ricava è desolante: siamo un Paese che non vuole cambiare le sue brutte abitudini”. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), si sofferma in modo particolare sul momento che stanno vivendo le diverse forze politiche. “Ogni giorno di più – nota Rini – si assiste a una sorta di grande guerra di tutti contro tutti, (…) tutto ciò che può creare tensione viene pervicacemente utilizzato dai contendenti. (…) Intanto… le stelle stanno a guardare se ci sia qualcuno che pensa anche agli italiani, al loro futuro e, soprattutto, al futuro dei loro figli…”. In questo, “un esempio da manuale”, osserva Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), è rappresentato “dall’elezione di Rosy Bindi a presidente della Commissione antimafia. Non è in discussione il suo profilo politico e morale, ma il fatto che un organismo di questa natura dovrebbe registrare la più ampia convergenza e non invece essere azzoppato ancora prima di cominciare a lavorare. (…) Serve un sussulto di responsabilità da parte di tutti”. Anche per Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), “un po’ più di coraggio politico non guasterebbe” in questo momento. Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), ritorna invece sulla decisione di Poste italiane d’investire in Alitalia, chiedendo il perché di tale decisione: “Non si potrebbero invece investire queste risorse per potenziare e rendere più efficiente ciò che già esiste? Ma quello dell’efficienza purtroppo è un argomento che non riguarda l’Italia!”. Mentre Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), commenta “il gesto dell’ombrello di Maradona a Equitalia”: “Non è lecita una smorfietta. A Maradona non si può perdonare tutto”.

 
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