Poche risorse, scelte mirate; La sanità; Il fattore famiglia; Indulto e amnistia?… Sono alcuni dei titoli dei settimanali che ben sintetizzano lattualità politica italiana. Al centro cè la legge di stabilità varata in questi giorni dal governo Letta. Quella definita dal governo – commenta Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova) – è unarchitettura complessiva che per molti dettagli troverà piena definizione solo in Parlamento. Nelle prossime settimane si vedrà come. Ci limitiamo a un auspicio: come era inaccettabile proseguire sulla strada dei tagli lineari alla sanità, invece di andare a vedere dove si annidano gli sprechi, così speriamo che i fondi disponibili per il sostegno ai redditi non vengano spalmati in maniera uniforme. Già sono pochi, che almeno vengano indirizzati a chi ne ha più bisogno. Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), si sofferma in modo particolare sul settore sanitario, risparmiato dai tagli che fino allultimo erano stati paventati. Non aumentare i costi della sanità e non far pagare di più ai cittadini è sacrosanto – scrive Fontana -, ma questo non significa non mettere le mani nella sanità. Bisogna mettercele, eccome. Spendere di meno e meglio è un obbligo. Giù le mani dalla salute, questo sì, ma non giù le mani dalla sanità. Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), riserva invece un pensiero al fattore famiglia la cui applicazione conduce a un cambio strutturale, di mentalità, con la famiglia al centro di tutte le politiche. Il Ticino (Pavia) ritorna sugli ultimi convulsi avvenimenti politici. Questi, si legge nelleditoriale, devono suonare come un forte campanello dallarme, e segnare un brusco risveglio per i faciloni, per gli ottimisti a oltranza, e per quanti ritengono che è inutile preoccuparsi perché tanto poi tutto saccomoda. La Vita Cattolica (Udine) riporta una definizione davvero convincente della politica (quella buona): questa sia necessaria per far sì che linteresse privato non prevalga sullinteresse pubblico. È daccordo lEco del Chisone (Pinerolo), che ribadisce la necessità di contrastare la tendenza a un astensionismo che alimenta lindifferenza e il dilagare di un populismo che è la culla di un regime autoritario. Tra lattualità politica pure la discussione sulla possibilità di un indulto o di unamnistia, dopo il messaggio del presidente Napolitano alle Camere sulla questione carceraria. Possono essere misure di emergenza – osserva Gianpiero Moret, direttore dellAzione (Vittorio Veneto) -, che, tuttavia, sono efficaci solamente se accompagnate da una riforma globale del regime carcerario, anzi di tutto il sistema giudiziario. (…) Il modo con cui si trattano i soggetti che vivono nellemarginazione, di cui il carcere è la forma estrema, misura il grado di civiltà di una società. Il Portico (Cagliari) riflette sulle parole mamma e papà: Sono in tanti, in vari Stati del mondo, come pure in alcuni Comuni dItalia, che vorrebbero cancellarle, sostituirle, distruggerle, dimenticando che il nome mamma e il nome papà racchiudono nel cuore di ciascuno un intrico di sentimenti ed emozioni che nemmeno le scelte più atroci di chi ci ha generato possono cancellare. Di politiche migratorie, dopo la recente tragedia di Lampedusa, si occupa Raffaele Mazzoli, direttore del Nuovo Amico (Pesaro-Fano-Urbino), per il quale lesodo biblico di un popolo che cammina verso la terra di Canaan, immagine di una promessa molto più alta, può essere assunto come emblema dei flussi migratori che attraversano e hanno attraversato la storia. Da Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), la propo…