L’ATTUALITA’ POLITICA ITALIANA

“Torna la politica”; “Il bisogno di riforme e le logiche antiche”; “Accelerazione necessaria”; “Nuova legge, nuovi partiti”; “Il coraggio e la paura”… Sono alcuni titoli che ben sintetizzano l’attualità politica italiana, concentrata in questi giorni sul testo della riforma della legge elettorale, soprannominato “Italicum”, frutto dell’accordo siglato tra Renzi e Berlusconi. “La politica – commenta Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste) – si è rimessa in moto parlando di legge elettorale in modo concreto” e “il governo Letta è stato blindato almeno per il tempo (un anno) di fare le riforme della legge elettorale, del Senato e del titolo V della Costituzione”. Ora, afferma Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), “coltiviamo alcune speranze: intanto che la nuova legge elettorale veda rapidamente la luce, che a essa segua l’annunciata fine del bicameralismo perfetto e che si metta mano, con lo stesso quadro di riferimento, ad altre riforme attese da troppo tempo, a partire da quelle del mercato del lavoro, della Pubblica amministrazione e del sistema fiscale”. Per Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “l’importante è che si proceda speditamente e venga tolto questo macigno che ha bloccato finora la via delle riforme e si pensi ai veri problemi che non sono risolvibili attraverso una legge elettorale”. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), s’interroga: “Che succederà ora? Se la legge passerà, quale sarà il destino del governo Letta? Rimpasto? Letta bis? Forse, Renzi permettendo. Nella speranza non si lasci prendere dalla sindrome di onnipotenza”. Intanto, annota Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), “si apre il dibattito in aula, mentre Grillo annuncia una proposta alternativa entro febbraio; ma molti auspicano che sia già tutto chiuso in settimana”. Anche perché, annota Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), dopo la “riforma elettorale” con “Impegno 2014” proposto dal premier Letta “si dovrebbe avviare la stagione della crescita”. Secondo Raffaele Mazzoli, direttore del Nuovo Amico (Pesaro-Fano-Urbino), “dalla ribalta giungono molti messaggi e buone intuizioni e tante parole, forse troppe, col rischio di cadere nel vuoto”, mentre “gli italiani hanno bisogno di fiducia”. Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), auspica che l’Italia “torni a essere un Paese normale, anche grazie a una legge elettorale migliore e al pacchetto di riforme istituzionali annunciato”. Altrimenti si condanna “l’Italia a tenersi quel che c’è”. In questi giorni, si legge sull’Ora del Salento (Lecce), “si è messo in moto, finalmente, un impegno riformatore che si attendeva da tempo e che ci auguriamo produca i suoi frutti in tempi ragionevoli. È una speranza carica anche di aspettative morali, oltre che politiche”. L’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri) vede “nell’immobilismo politico italiano dei segnali che qualcosa si sta muovendo”. Tenendo presente che “credere alla buona fede di chi vuole cambiare il Paese è un atto dovuto. Nutrire dei forti dubbi che ciò avvenga, parimenti, è lecito. E non per mancanza di fiducia, ma per semplice realismo”. Per Gente Veneta (Venezia), “le decisioni che stanno maturando in queste ore sono d’importanza capitale” e “il rischio è di restare privi del bene supremo offerto dalla democrazia: avere la certezza che coloro che inviamo in Parlamento siano politici che salvaguardino i nostri valori e la nostra visione della vita”. Secondo Silvano Esposito, direttore del Biellese (Biella), “non è scongiurato il rischio che la riforma elettorale …

Condividi