L’ATTUALITA’ POLITICA

Commentando le cronache di questi giorni, Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), registra “la preoccupazione e lo smarrimento che prendono coloro che hanno a cuore una positiva visione della vita da trasmettere agli adolescenti e ai giovani. Come si fa a non finire delusi ed avviliti, mentre giungono messaggi disinvolti sul denaro esaltato a più non posso, sulla bellezza femminile da sfruttare per ogni arrampicata di successo, sul corpo della donna trattato come oggetto di capriccio, sul potere che sembra non avere limiti per i propri atteggiamenti…?”. Stessa riflessione sull’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri): “Regalare soldi non significa aiutare qualcuno a crescere, quanto piuttosto a cercare facili scorciatoie e a farsi una rappresentazione falsa dell’esistenza. (…) Ed è proprio questo il veleno profondo che si sta insinuando un po’ dappertutto e produce quel disastro antropologico che tocca in particolare le nuove generazioni”. Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta (Venezia), nota che “il vero dramma che si consuma, nel bailamme massemdiatico di queste settimane e nel modello di vita che esso trasmette, è la separazione netta e violenta tra la vita ‘buona’ e la vita ‘bella’. (…) Il rischio è che, di fronte alla pressione che separa in modo netto la vita ‘bella’ dalla vita ‘buona’, soprattutto nei giovani, s’insinui e prenda spazio l’idea che ciò che è onesto e costa fatica sia irrimediabilmente perdente. Che la vita ‘bella’ finisca per identificarsi con la ‘bella vita’, quella che è apparentemente facile e facilmente fruibile, senza regole e senza una morale”. Secondo Davide Maloberti, direttore del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio), “il vero problema, ancor prima di chi ha ragione o torto, è lo sconcerto che regna tra la gente. La crisi non è solo di questo o di quel partito, la confusione che si è creata è il sintomo di una crisi più profonda che tocca la vita di tutti”. Dinanzi alla “decadenza dei costumi”, alla “confusione delle leggi”, al “disfacimento della convivenza civile”, viene osservato sul Ticino (Pavia), “abbiamo bisogno che tutti si assumano la responsabilità di essere uomini nuovi”. Purtroppo, sostiene Mario Barbarisi, direttore del Ponte (Avellino), “nessuno degli attuali protagonisti della scena politica è in grado di proporsi come il vero nuovo”. La Cittadella (Mantova) si rivolge direttamente ai propri lettori: “Ci si vuol far credere che l’Italia sia tutta fango e mediocrità, senza alcuna speranza che non affidarsi all’affabulatore di turno. No cari lettori, non è così. C’è una santa indignazione a fronte di tutto questo. E noi la faremo sentire”.
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