Lattualità politica, con lapprovazione alla Camera della riforma del lavoro, continua a tenere banco sulle testate diocesane. La riforma del mercato del lavoro si legge nelleditoriale della Voce del Popolo (Brescia) passa adesso allesame ben più importante dellapplicazione concreta. Molto dipenderà dai provvedimenti che laccompagneranno e dallandamento della crisi economica che le fa da sfondo. Ma anche dalla volontà del sistema imprenditoriale di tornare a fare impresa e di quello sindacale di mettersi al servizio di quella grande parte di lavoratori ancora senza rappresentanza. Facendo il punto sulla situazione dei partiti, Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), rileva che non è semplice populismo affermare che alle prossime elezioni politiche (a prescindere da quando saranno) ci si attende una ventata daria nuova che significa prima di tutto volti nuovi. Chi ha fatto più mandati legislativi deve passare la mano. Per Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto), da ciò che emerge si ha limpressione che i partiti non abbiano ancora compreso appieno la lezione. Tardano a cambiare la legge elettorale; tergiversano sui tagli ai costi della politica; non si rinnovano come classe dirigente. (
) In queste condizioni le scelte dei cittadini appaiono scontate: diserzione delle urne o nuove avventure, con tutti i rischi che queste comportano. Qualche segnale incoraggiante, anche se timido, viene da talune associazioni cattoliche che, preoccupate di costruire il bene comune, puntano a presentare proposte (non partiti) operative. Resta il problema di dare concretezza alle idee. Secondo Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), disaffezionarsi alla politica con il conseguente calo della partecipazione democratica (
), demordere dallandare avanti in un percorso di nuove idee e proposte per sconfiggere la crisi, percorrendo una strada sempre più in salita, e buttarsi, come si suol dire, a freni sciolti in discesa sono comportamenti che non si addicono agli uomini forti che debbono manifestare tutto il coraggio possibile in questi momenti di crisi e di difficoltà diffusa. Per Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), finito il tempo del partito unico (
), è cominciato il tempo del culto e della semina dei valori, che si rifanno insieme sostanzialmente allumanesimo e al cristianesimo (
), il tempo della comunicazione ma soprattutto il tempo della testimonianza e dellesemplarità.