LA SITUAZIONE SOCIO-POLITICA ITALIANA

“Responsabilità, impegno al servizio del Paese, rigore morale”. È questa la ricetta offerta da molti editoriali per uscire dalla crisi. “Questo non è il tempo dei miracoli, anche perché deve essere chiaro a tutti che la strada per uscire dall’attuale difficilissima fase è lunga, tortuosa e dagli esiti non scontati. Per questa ragione l’imperativo oggi più che mai è quello della responsabilità e dell’impegno a fare tutto il possibile”, dichiara Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza). Di fronte alla sentenza sul caso Ruby, sostiene Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), “quanto sarebbe bello che l’Italia non fosse mai messa di fronte a simili questioni, vedendo sempre nei suoi governanti – di destra o di sinistra che siano – nient’altro che uomini a servizio del Paese, senza pendenze giudiziarie di alcun tipo”. Anche Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), interviene sulla sentenza Ruby: “Non si può agire senza pensare che il proprio operato avrà una ricaduta, e quale ricaduta, su chi ascolta una parola, un consiglio, una telefonata. Destra, sinistra, centro, non importa. È solo questione di senso dello Stato. O meglio, di senso della responsabilità, e della misura”. Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), invita: “Ognuno faccia l’esame di coscienza prima di assumere incarichi pubblici”. Per Pino Malandrino, direttore della Vita diocesana (Noto), “oltre alla crisi economica, i veri nemici dello sviluppo occorre cercarli, catturarli ed eliminarli fra i corrotti e gli evasori. Una vera priorità per ogni tipo di governo”. Secondo Alberto Margoni, direttore di Verona Fedele (Verona), “operare con rigore professionale e morale e fare con serietà il proprio mestiere rimane, comunque, la via maestra per recuperare la fiducia della gente. Questo vale per la politica, per la magistratura, per l’informazione, per ogni categoria di persone impegnate nei diversi ambiti del vivere sociale”. Malgrado le difficoltà del nostro Paese c’è chi desidera tanto essere italiano e Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), scrive di Cristian, il ragazzo con sindrome di down, figlio di una colombiana, che il 19 giugno ha ottenuto la cittadinanza italiana. E ai migranti è dedicato l’editoriale del Portico (Cagliari): “Benvenuta sia la Giornata del migrante e del rifugiato, soprattutto se ci aiuterà a contribuire a una più genuina politica di accoglienza”.

 
Condividi