LA PROTESTA DEI TIR

Alle proteste di questi giorni sono dedicati diversi editoriali. Per Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), “le scene di protesta di queste ultime ore, dai taxisti al ‘popolo dei forconi’, ai tir, sono quasi l’immagine emblematica di questi mesi: nel dare l’impressione del caos, ma anche nel suggerire che a volte il bene della comunità non solo non deve essere prevaricato, ma deve essere tutelato e, di più, deve essere la misura e la regola più ampia entro cui comprendere e commisurare l’esigenza del singolo o dei pochi”. Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto), auspica che “i dimostranti sappiano conservare il senso di responsabilità fin qui dimostrato e il governo regionale e quello nazionale riescano a dare almeno qualche concreta risposta alle tante richieste avanzate”. Secondo Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), “in questi giorni le cronache dimostrano che gli italiani, dopo anni di acquiescenza, sono anche capaci di mobilitarsi e di tornare nelle strade per far valere le loro ragioni”. Anche in Alessandria e provincia, fa sapere La Voce Alessandrina, “sono pesanti le ripercussioni dello sciopero dei tir che sta mettendo a rischio la spesa degli italiani soprattutto per i prodotti più deperibili come il latte, la frutta e la verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei mercati”. La Voce del Popolo (Brescia) pone alcuni interrogativi: “Perché l’Italia scende in piazza? Privilegi di casta o difesa dell’occupazione? Ma i cittadini cosa ci guadagnano?”. Intanto, osserva il giornale lombardo, “Monti va avanti”. Per Silvio Grilli, direttore del Cittadino (Genova), “se qualcuno deve bastonarci con dolorosi sacrifici, al momento ci accontentiamo che lo faccia con le buone maniere. E, dopo quel che è stato negli ultimi anni, non è poco!”. A tutti, aggiunge Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), è stato chiesto di “fare un sacrificio e tutti lo abbiamo fatto, non ci sono più spazi per proteste e dimostrazioni di categoria”. Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), ribadisce che “una perequazione più ragionevole e tollerabile è necessaria, prima che scoppi anche da noi la ‘rabbia dei poveri’. Su questo la gente sta diventando più accorta e più esigente. Su questo – la famosa decantata ‘equità’ – bisogna operare più seriamente, se vogliamo evitare che anche la prova Monti, che pure ha suscitato buone speranze, fallisca”.
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