LA MORTE DI SARAH

Alcuni fatti di cronaca sono lo spunto per Paolo Busto, direttore della Vita Casalese (Casale Monferrato): la liberazione dei minatori cileni e l’assassinio di Sarah Scazzi. “Quando l’uomo mette a frutto la sua intelligenza e tutte le risorse della tecnica per il bene, diventa un angelo, collaboratore di Dio nell’amore al prossimo. Al contrario, quando usa le stesse risorse per il male, per la guerra, per l’odio, per schiacciare il prossimo, diventa seguace del demonio. Il male è la corruzione del bene. L’assassinio della piccola Sarah, l’aggressione al tassista milanese e all’infermiera rumena a Roma, il teppismo delinquenziale a Genova per la partita Italia-Serbia sono il rovescio della medaglia. Se l’uomo perde di vista Dio e il prossimo, perde anche se stesso. Se ama Dio e il prossimo, il Paradiso incomincia già qui”. La “tristissima storia” di Sarah Scazzi, si legge nell’editoriale di Fermento (Brindisi-Ostuni), “ci dice che ognuno ha le sue responsabilità: l’emergenza educativa non ha età e non ha condizioni sociali; coinvolge tutti. Una ragazzina nel fondo di un pozzo ce lo ha ricordato”. Per Nicola Paparella, direttore dell’Ora del Salento (Lecce), “non soltanto non c’è la comunità educante, ma non se ne sente neppure il bisogno, perché l’operazione di cancellare la memoria aiuta a non pensare, aiuta a credere che se alcuni delitti accadono è colpa di uno squilibrato. Così neppure ci sfiora il dubbio che forse anche ciascuno di noi avrebbe potuto fare qualcosa per fermare la mano assassina”. “Se è vero che tra noi ci sono i mostri – osserva Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto) – ci sono, però, anche i santi. Non c’è dubbio che la colpa di questi fatti va ricercata anche nella brutta piega che la vita sociale ha preso, perciò una battaglia deve essere fatta su questo campo ridando vigore a regole più rigorose di comportamento sociale”. Anche Domenico Amato, direttore di Luce e Vita (Molfetta), scrive sulla “dolorosa e tragica vicenda di Sarah Scazzi” che “ha suscitato una profonda impressione nell’opinione pubblica” e che in lui “il sentimento che ha albergato dall’inizio della scomparsa di questa adolescente è stato di una estrema pietà”.
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