La messa si celebra in casa

Messa in casa delle famiglie a Toscanella al mercoledì. È il parroco, don Fabio Gennai, a spiegare le origini e le motivazioni dell’iniziativa: «Celebrare la messa nelle case non è una novità per Toscanella, già si faceva in tempi passati e pure altre parrocchie, specialmente nel dopo Concilio hanno cercato di avvicinare la celebrazione portandola nelle case, vicino alla vita reale».
L’idea di riproporre questa formula è nata «dopo aver visto che nel mese di maggio, alla messa presso i pilastrini votivi posti nei parchi pubblici di Toscanella, partecipavano quasi sempre le stesse persone». Per cui in parrocchia si è pensato di scegliere un giorno della settimana (tutti i mercoledì eccetto il primo mercoledì del mese) in cui celebrare la messa feriale nelle case: «Chi ospita la messa si assume il compito di invitare i vicini di casa e di strada e non gli amici di famiglia o le persone care». Generalmente, prosegue don Gennai «abbiamo registrato tre tipi di reazione: l’accoglienza soddisfatta della proposta di chi dice ’grazie mi fa proprio piacere’; lo stupore e l’incertezza rispetto alla proposta di chi chiede ’Ma come mai? Perché?’; o, infine, il semplice rifiuto di chi dice ’no grazie non mi interessa’».
La messa dura un’ora esatta, e tutti sono invitati a contribuire alla celebrazione, anche intervenendo durante l’omelia che, prosegue il parroco «nella circostanza assume il ruolo di catechesi condivisa a partire dalla parola di Dio. Dopo la celebrazione, proprio per garantire il ruolo centrale della messa, abbiamo scelto di non fare momenti di agape dato che questi li facciamo in altre occasioni».
Ritrovarsi nelle case, fino ad ora, conclude don Gennai «è stata un’occasione per pregare, fare catechesi, uscire dalle nostre solite abitudini religiose, aprirci verso le periferie, conoscersi meglio, condividere la fede nelle relazioni di amicizia e vicinanza. Quello che ci aspettiamo è di incontrare persone che normalmente non vivono la messa domenicale. Siamo convinti che anche in questo modo si generino occasioni in cui in cui Gesù può incontrare le persone della comunità».
di Laura Dall’Olio
 
Condividi