LA MADONNINA DI DON IVAN

Sgomento, dolore e ancora tanta paura. Questo lo stato d’animo che caratterizza queste ore nelle comunità della diocesi di Carpi ancora più profondamente colpite dal ritorno del terremoto con le scosse di ieri mattina. Purtroppo si contano delle vittime sotto il crollo di chiese, fabbriche e abitazioni. Tra queste il vescovo monsignor Francesco Cavina e la diocesi di Carpi piangono un sacerdote, don Ivan Martini, parroco della parrocchia di Santa Caterina, a Rovereto sulla Secchia, comune di Novi di Modena. Don Ivan è stato sorpreso dalla scossa delle ore 9 all’interno della chiesa parrocchiale mentre con un vigile del fuoco effettuava un sopraluogo probabilmente anche con l’intento di mettere al sicuro qualche opera o oggetto di valore. Nella fuga don Ivan è stato colpito dal crollo delle macerie e ha perso la vita, mentre il vigile del fuoco è riuscito a mettersi in salvo.

 
Don Ivan Martini avrebbe compiuto 65 anni il prossimo 28 giugno, nativo di Cremona era stato ordinato sacerdote nel 1973. Don Ivan era in servizio nella diocesi Carpi come sacerdote “fidei donum” da circa vent’anni, prima come collaboratore nella parrocchia di Quartirolo, poi parroco a Budrione e Migliarina e, infine, a Rovereto da circa sette anni.
Sacerdote di spiccata umanità e sensibilità verso i poveri, gli emarginati e i sofferenti, oltre a essere parroco, svolgeva anche assistenza spirituale all’ospedale di Carpi e ai detenuti del carcere di Sant’Anna di Modena insieme a un gruppo di volontari.
Lo scorso mese di aprile si era recato in Malawi con una delegazione del Centro missionario diocesano in visita alla missione e all’ospedale del medico missionario Germana Munari di Carpi per portare il frutto degli aiuti raccolti dalla parrocchia per i detenuti di un carcere con i quali era in contatto sempre tramite i missionari.
Dopo la scossa del 20 maggio aveva riorganizzato con grande energia e forza d’animo la vita della parrocchia, allestendo nella canonica la cappella del Santissimo per la messa feriale e due tende in un campo per le Sante Messe festive dove sia il 20 maggio sia il 27 maggio aveva celebrato due battesimi.
Proprio ieri sera l’ultimo contatto con un messaggio inviato alla Redazione del settimanale diocesano “Notizie”:
Ecco le foto promesse (manca quella del Battesimo di dom.20 che mi daranno per email). Se è possibile stampa tutte due quelle della Cappellina del Santissimo. La Madonnina è la statua che io uso per la tradizionale Processione della Madonna del Voto, alla Domenica in Albis, che si svolge come ringraziamento per fine peste del 1500 e il quadro, commissionato dai roveretani di allora per l’occasione, verrà presto portato fuori dalla chiesa, come da telefonata ricevuta, con altre opere d’arte, dai vigili del fuoco. Come spiegherò alla gente vedo una certa analogia tra la motivazione della processione del Voto e quella che faremo a fine di questo maggio funestato dal terremoto che, in Rovereto, non ha fatto vittime. È una processione di ringraziamento e di invocazione ad essere forti nella fede nelle prove.
Questo era don Ivan.
 
A cura del Sir (www.agensir.it)
 
(mercoledì 30 maggio 2012)
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