LA LEZIONE DI RATZINGER E’ LA RADICE STORICA DELLA FEDE CRISTOLOGICA

Con il saluto del cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato scientifico, ha preso il via presso la Pontifica Università Lateranense, il simposio internazionale della Fondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Sabato la consegna da parte di Papa Francesco del premio Ratzinger a Christian Schaller e Richard Burridge
 
Una trilogia e un triduo. Tre i volumi che Joseph Ratzinger-Benedetto XVI ha dedicato a Gesù di Nazaret tra il 2007 e il 2012; tre le giornate che la Fondazione Vaticana intitolata al Papa emerito e la Conferenza dei rettori delle Università Pontificie romane riservano alla riflessione e all’approfondimento dell’ermeneutica storica e cristologica dei Vangeli, alla luce degli scritti ratzingeriani. La prima giornata del simposio internazionale “I Vangeli: storia e cristologia. La ricerca di Joseph Ratzinger” ha preso il via questa mattina presso la Pontifica Università Lateranense, dove i lavori proseguiranno anche domani per trasferirsi sabato 26 ottobre in Vaticano, nell’Aula Nuova del Sinodo. A conclusione del simposio, sempre sabato, Papa Francesco consegnerà a Christian Schaller e ad uno dei relatori dell’incontro, l’anglicano Richard Burridge, il Premio Ratzinger giunto alla terza edizione (Sala Clementina del Palazzo Apostolico – ore 12). Sì a metodo critico e rigore scientifico nella ricerca e nell’esegesi, ma senza la luce della fede i Vangeli rischiano di essere incomprensibili e poco rilevanti per l’uomo d’oggi: questo, in estrema sintesi, il leit-motiv che ha percorso gli interventi odierni.

 
 
Radice storica della fede. Ad inaugurare i lavori il breve saluto del cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (www.fondazioneratzinger.va). “La radice storica della fede cristologica”, le parole del porporato, è “al centro dell’opera teologica e della sollecitudine pastorale di Joseph Ratzinger: lavorare su di essa è – penso – il migliore e più gradito omaggio che possiamo rendergli e la via più diretta ed efficace per sviluppare ulteriormente la sua ricerca”. L’incontro che si apre oggi “coincide con la pubblicazione in lingua italiana dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI sulla cristologia”, ha aggiunto nel suo saluto l’arcivescovo Jean-Louis Bruguès, presidente del Comitato organizzativo del simposio, facendo notare che nel primo dei tre volumi “il teologo Ratzinger illustra il suo metodo, messo a punto a seguito di un lungo cammino interiore”, e “distingue quattro tappe nell’evoluzione dell’esegesi contemporanea”. L’autore, precisa l’arcivescovo, “si appoggia sulla costituzione conciliare ‘Dei verbum’”. Per Ratzinger, conclude, “il factum historicum rappresenta una base fondamentale della fede cristiana”; tuttavia, “se il metodo critico storico rimane indispensabile”, esso non può “presentarsi come l’unico modo di fare esegesi perché perde di vista l’unità profonda della Bibbia e rischia di non parlare più all’uomo di oggi”.
 
Rischio oscurità. Sulla stessa linea Bernardo Estrada (Pontificia Università Santa Croce): “La figura di Cristo è vicina e comprensibile soltanto per chi accoglie apertamente nella fede le sue parole e si sente coinvolto nelle sue azioni, accompagnandolo nel cammino della passione e della morte e contemplando la gloria della risurrezione. Senza la fede, al contrario, ci si scontra con un muro di enigmatica oscurità”. Il rifiuto del soprannaturale nella storia, la tesi di fondo di Estrada, “esclude quella visione che rende possibile un’adeguata comprensione dei Vangeli” giacché la storia in essi raccontata “è intrisa della risposta di fede della comunità. È un intreccio inscindibile di storia e interpretazione, certamente non riconducibile ai canoni della storiografia moderna”. In…

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