ITALIA ED EUROPA

“A sessant’anni dalla sua nascita l’Ue – osserva La Guida (Cuneo) – è davanti ad un bivio decisivo: fare un balzo verso una più forte solidarietà politica o rassegnarsi al declino. Davanti allo stesso bivio anche quello che resta del nostro governo, a 150 anni dall’unità d’Italia: ritrovare la dignità di una nuova politica o contribuire ad affondare, con l’Europa, anche la comunità nazionale”. Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), osserva: “Se guardiamo alle vicende politiche nazionali ed europee senza le lenti deformanti del furore ideologico credo non possa sfuggirci come, in questo momento, si assista a un gigantesco teatrino in cui ciascuno è quasi condannato a recitare il proprio ruolo: l’Europa ‘striglia’ l’Italia chiedendo ‘misure concrete’ per lo sviluppo, il governo italiano fa finta di spaventarsi e si riunisce in seduta straordinaria partorendo poco più di una lista di buone intenzioni che l’Europa, dopo una nottata di riflessione non può far altro che ‘salutare con soddisfazione’”. Per il Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), la “credibilità” dell’Italia è “venuta meno da tempo, i cui segnali sono stati chiari in molteplici occasioni, allorché l’Italia era tenuta fuori dai tavoli che contano, sia sulla questione libica sia su altri problemi che in altri tempi ci avrebbero visti fra i protagonisti principali. Anche se tutto questo non consente irrisioni, che restano politicamente e diplomaticamente azioni sgradevoli e sicuramente non costruttive”. “Diciamolo subito: l’Italia non è la Grecia sia dal punto di vista economico che sociale e vanno dunque rispediti al mittente, come è stato fatto dal presidente Berlusconi, gli attacchi offensivi al nostro Paese da parte di alcuni leader di Governi europei – dichiara Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza) –. Precisato questo, in nome di un sano orgoglio nazionale, è bene che abbiamo ben chiaro che non ci sono alternative a quanto ci chiede l’Unione europea”. “Una nuova Autorità finanziaria mondiale. L’ha chiesta a gran voce il Pontificio Consiglio della giustizia e della pace vista la gravità della crisi mondiale che da mesi non molla la morsa su milioni di persone. Una presa di posizione che ha avuto molto risalto e fa capire immediatamente che occorre porre un freno alle speculazioni e alla finanza fuori controllo”, sottolinea Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina).

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