Le difficoltà dellItalia e del mondo intero impensieriscono le testate Fisc. Sulle prime riforme proposte dal governo purtroppo evidenzia Pino Malandrino, direttore della Vita diocesana (Noto) -, si sono erette le barricate. Hanno protestato tutti, senza peraltro offrire alternative valide: manager, magistrati, sindacalisti, impiegati pubblici, forze dellordine. Figuriamoci cosa succederà quando si taglieranno enti inutili e carrozzoni creati per motivi clientelari! LItalia può licenziare, come ha fatto da tre anni a questa parte, anche il quarto presidente del Consiglio, ma neppure le nuove elezioni, da più parte invocate, potrebbero risultare risolutive se non decideremo tutti insieme, politici, imprenditori, sindacalisti e cittadini di aprirci al cambiamento in un rinnovato spirito di solidarietà. Nel periodo difficile che attraversa lItalia Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia), rivolge un appello ai sindacati: Oggi non è più tempo (se mai lo è stato) per un sindacato che si ostina a dire sempre di no. La preoccupante situazione internazionale, dal Medio Oriente al Nord Africa e allUcraina, dovrebbe essere affrontata, evidenzia Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), con limpegno forte delle istituzioni internazionali: Onu ed Europa in primis. La triste realtà è che queste due entità appaiono deboli e ingessate tra veti contrapposti e asfittici apparati burocratici. La conseguenza è che la gestione della crisi internazionale viene affidata, ancora una volta, agli Usa con leventuale ausilio della Nato in una prospettiva essenzialmente militare. Difficile immaginare che questo sia sufficiente a ridare una prospettiva di pace stabile e duratura.