Forse lestate che stiamo per lasciarci alle spalle passerà alla storia e nella memoria collettiva come quella che precedette la grande depressione economica. Così esordisce leditoriale del Corriere degli Italiani (Svizzera), parlando dei mercati finanziari e del rischio Italia. Dopo mesi di fibrillazioni sulla crisi della Grecia e successivamente dellIrlanda, del Portogallo e della Spagna, lesplosione della crisi italiana osserva ha assestato un altro durissimo colpo alle istituzioni europee e alla moneta unica, facendo entrare in collisione gli unici poteri forti che lUnione europea può ancora vantare, la Germania e la Banca centrale europea. Perché le dimissioni di Stark hanno confermato le forti tensioni innescate dalla decisione della Bce di acquistare titoli di stato italiani (Bot), con esborsi per vari miliardi di euro. Una decisione che contrasta con lala rigorista in campo monetario, rappresentata per lappunto da Stark, che considera insopportabile il soccorso offerto ai governi ritenuti poco credibili, poco seri e pasticcioni. Ma le dimissioni di Stark aggiunge offrono anche una chiave di lettura di quanto sta accadendo dentro le mura di casa tedesche, ovvero della crepa che si è creata tra gli ambienti finanziari di stretta cultura luterana e la linea politica della cancelliera Angela Merkel, preoccupata di trovare nuova linfa e consenso a unEuropa che la crisi economica e finanziaria ha ormai profondamente compromesso.