Il disegno di legge sulle intercettazioni continua a restare al centro degli editoriali. Uninformazione libera ricorda Antonio Ricci, direttore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli) è il sale della democrazia. Ciò vuol dire che i giornali hanno sempre ragione e che si deve prendere per oro colato tutto quello che vi appare? No! È chiaro che molte volte hanno sbagliato e sbagliano (spesso in malafede) anche i giornalisti (vedi la vicenda del presidente Leone), ma non possono essere queste le motivazioni da portare come scusa per imbavagliare i mezzi dinformazione. Se si vuole respingere laccusa di regime, si devono dare segnali concreti e quello della tutela della libertà di stampa ci appare tra i più significativi. Tuttavia sul piatto della bilancia non vi è solo la questione delle intercettazioni. Coloro che oggi si stracciano le vesti per le intercettazioni, sarebbero pronti, ad esempio, a scioperare perché le tariffe postali rischiano di mettere in ginocchio miriadi di piccoli giornali sparsi in tutta Italia, unico e vero esempio di quel federalismo di cultura e di opinione che è molto più importante e significativo di un appiattimento culturale proprio della grande stampa?, domanda Emilio Pastormerlo, direttore dellAraldo Lomellino (Vigevano).