IL VOTO IN ITALIA

Le elezioni europee sono state un banco di prova anche per il Governo in Italia. Del successo di Renzi alle Europee scrive Giovanni Tonelli, direttore del Ponte (Rimini): “Ora per Renzi una così ampia vittoria regala il peso di una responsabilità ancor più grande”. Nella gente, infatti, “c’è desiderio di cambiamento, ma anche di stabilità”. Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), non ha dubbi: “È Renzi l’autentico vincitore. Ha sbaragliato gli avversari e si è imposto a livello europeo. Con questo successo, l’Italia è più forte sul piano continentale e avrà una parola importante da dire anche davanti a chi è stato scelto in virtù dei populismi che hanno riscosso consensi in molti Stati, a cominciare dalla vicina Francia”. “In una sorta di ‘referendum’ tra la speranza costruttiva del leader fiorentino e la rabbia distruttrice del comico genovese gli elettori hanno preferito la prima”, evidenzia Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia). “Le elezioni appena concluse restano pur sempre elezioni europee”, fa notare Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), per il quale ora “Renzi dovrà mostrare la sua capacità di realizzare anche le sue idee sull’Europa. Non meno Europa ma più Europa, però un’Europa che deve mutare la rotta seguita in questi ultimi anni, questa è la sua idea”. Dalle urne, ribadisce Mauro Ungaro, direttore della Voce Isontina (Gorizia), “è uscito un Renzi vincitore assoluto capace di portare la sinistra a vette di consenso che parevano appartenere ad un tempo ormai remoto”. Questo significa che “il voto di domenica aumenta considerevolmente la responsabilità dell’esecutivo nei confronti di tutti gli italiani con l’obbligo di procedere spedito sulla strada delle riforme istituzionali e nel rilancio dell’economia”. A giudizio di Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), “la chiave di volta del successo di Renzi sta nell’aver ‘disobbedito’ ai guru della comunicazione che normalmente invitano ad alzare i toni e a usare gli ‘effetti speciali’ negli ultimi giorni di campagna elettorale, lasciando ad altri le battute sui cani da vivisezionare, gli allarmi neo-nazisti o le profezie di sciagure”. Per Pierluigi Sini, direttore della Voce del Logudoro (Ozieri), “il premier si gode il trionfo e si prepara a proseguire il lavoro per riformare un’Italia che anche in Europa vuole essere protagonista per quello che dovrebbe essere una rinascita in campo economico e finanziario”. Ma occorre far presto, avverte la Valsusa (Susa): “Il risultato del voto dice in modo chiaro che il Pd di Renzi (è il caso di chiamarlo così) ha ricevuto un mandato preciso. Cambiare il Paese, riformarlo radicalmente”. Nulla è scontato, secondo Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza): “Questa vittoria storica chiude una fase nel centrosinistra e ne apre un’altra, in buona parte tutta da scrivere e da decifrare”. In questo senso, sarà illuminante “se, e come, la questione morale (di trasparenza e legalità) sarà posta all’ordine del giorno”. C’è anche chi, come Mario Cascone, direttore di Insieme (Ragusa), scrive una lettera aperta a Renzi: “Ti auguro di andare avanti per la strada che hai indicato agli elettori e di non fermarti dinanzi alle inevitabili difficoltà che potrai incontrare in questo cammino”. Da Salvatore Coccia, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri), un invito, passate le elezioni: “Non lasciamo soli i nostri governanti: diamo un segno della nostra presenza in modo da non far loro dimenticare gli impegni presi. Come cittadini e come cattolici non possiamo non mettere ai …

Condividi