IL VIAGGIO DEL PAPA NEL REGNO UNITO

“Una visita storica”. È il commento che accomuna molti editoriali delle 187 testate Fisc, dedicati al viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito (16-19 settembre 2010). “Il viaggio del Papa – si legge su Voce del Logudoro (Ozieri) – ha in sé uno straordinario valore storico che è stato paragonato alla caduta di un altro ‘Muro’, un muro meno fragoroso, ma molto più vecchio perché risale al 1534, quando il re Enrico VIII decretò lo scisma, più che per ragioni di differenza dottrinale o ideologica – a detta di alcuni storici – per ragioni di sovranità”. Per Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), “la realtà ha sorpreso e superato la ‘fantasia mediatica’ e i suoi scenari foschi, dalle tinte oscure e violente. Il Papa ha avuto il coraggio e la forza di questa ‘prima visita ufficiale dal tempo di Enrico VIII’, si è imposto all’attenzione per quello che è, che fa e che dice, forzando quei cliché che la superficialità e la soggezione ai luoghi comuni pretende di imporre, snaturando una persona così autentica e libera. Due fattori alla base di questo successo che persino i media hanno dovuto riconoscere: il Papa è stato se stesso, senza timori, e poi, i suoi interlocutori lo hanno ascoltato con attenzione e partecipazione, persino affascinati e conquistati. I ‘rumors’ della stampa e del web sono risultati un autentico ‘flop’, un fiasco clamoroso”. Dello stesso avviso Marco Bonatti, direttore della Voce del Popolo (Torino), il quale sottolinea come “i mass media, avendo puntato quasi tutto sulla contestazione, hanno dovuto ammettere il loro sconcerto di fronte al consenso, alla partecipazione – alla simpatia, perfino – che Benedetto XVI ha trovato in Gran Bretagna, negli incontri ufficiali della visita di Stato come nei raduni ecclesiali di Londra e Birmingham. (…) Così è accaduto che i grandi mass media hanno dovuto poi prendere atto del ‘feeling’ (giusto per usare una parola straniera) fra il Papa e la Regina, il Papa e i capi del governo britannico, il Papa e i vertici della Chiesa anglicana, eccetera. Così come hanno dovuto dare notizia della folla che ha riempito gli spazi di Londra e Birmingham, e del suo entusiasmo, così poco ‘british’”. Anche Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), nota che “le profezie di sventura si sono rivelate insussistenti, al punto che il premier Cameron ha potuto affermare che Benedetto XVI ‘ha dato a tutti noi qualcosa su cui riflettere’. Il che non è poco, in un Paese a maggioranza non cattolico”. Al Papa, aggiunge Michele Murgia, direttore della Libertà (Sassari), “preme ricordare ad ogni abitante d’Europa la grande sfida di umiltà nascosta nelle pieghe di una storia che rischia di divenire muta, sterile di futuro e goffa di fronte alle sfide dell’uomo contemporaneo”.
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