IL PAPA ALLA CEI

Diverse riflessioni sono dedicate all’intervento del Pontefice all’Assemblea della Cei. Il Papa ha posto “diverse questioni su quella che lui ha definito, dopo due anni di innumerevoli incontri con le conferenze episcopali, la ‘sensibilità ecclesiale’, ossia quell’appropriarsi ‘degli stessi sentimenti di Cristo, di umiltà, di compassione, di misericordia, di concretezza e di saggezza’. Il Papa ha richiamato tutti i presenti, ma l’invito è a tutta la comunità cristiana in Italia, a ‘non essere timidi o irrilevanti nello sconfessare una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire, senza alcuna vergogna, famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità cristiane, scartando i giovani’, soprattutto, ‘emarginando i deboli e i bisognosi’”, ricorda Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate, a proposito dell’intervento del Pontefice all’Assemblea della Cei. “Andare controcorrente significa anche, nelle parole di Francesco, impegnarci a difendere il popolo di Dio ‘dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l’identità e la dignità umana’. Una sottolineatura, quest’ultima, che mi ha fatto pensare a quanti cristiani si considerano seguaci di Cristo senza condividere il suo modo di intendere l’umana esistenza: essere con Cristo senza pensare come Cristo! Non è questa una contraddizione? Eppure essa sembra molto frequente”, afferma Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona). Sul discorso del Papa interviene anche Francesca Cipolloni, direttore di Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia): “Alcuni titoli giornalistici hanno definito quello del Pontefice un ‘invito all’emancipazione’: cari lettori, non ci resta che accoglierlo, facendocene degni interpreti. In ogni ‘periferia’”.
 
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