IL GIORNO DELLA MEMORIA E GLI ORRORI DI OGGI

Partendo dagli orrori del passato, la Prima guerra mondiale e l’Olocausto, Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì), evidenzia che “le cronache terribili di oggi, con fanatismi assortiti che insanguinano e squassano pure il cuore dell’Europa, senza contare le vittime prive di nome e di riflettori in Nigeria, in Siria, in Libia, in Somalia, in zone dimenticate e tribolate dell’Africa… ci ribadiscono che tutto è possibile là dove la disumanità dilaga imboccando derive senza fondo”. Anche Luigi Sparapano, direttore di Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi), avvicinandosi la Giornata della memoria, scrive: “Certamente la Shoah si è rivestita di una crudeltà unica e speriamo irripetibile nella storia dell’uomo. Sembrerebbe impossibile replicarla”, eppure anche ora “si uccide dappertutto, in Francia come in Niger, in Siria come in Afghanistan… Si uccide e si perseguita, in modo sanguinoso, invocando presunte superiorità di religione o di razza. S’imbottiscono di bombe i bambini, si armano le loro mani… Avviene oggi”. Nella settimana in cui si celebra il Giorno della memoria, afferma Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), “il male esplode in tutta la sua tracotanza; si fa beffa dei principi di umanità, non rispetta i deboli (i bambini imbottiti di esplosivo sono l’ultima tragica immagine), utilizza la religione come arma di guerra e non di dialogo”. La Giornata della memoria offre lo spunto anche a Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche): “Chi non crede si abbandona a lunghe disamine miste a rabbia, ma anche il credente spesso parla troppo. Ho pensato che la commemorazione dovrebbe essere più affidata alle lacrime. È veramente una grande domanda riferita a tante vicende dolorose piccole e grandi”.
 
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