Le testate diocesane continuano poi a riflettere sulla questione educativa. La cosiddetta emergenza educativa, osserva Nicola Paparella, direttore dellOra del Salento (Lecce), può essere fronteggiata soltanto con un atteggiamento di coraggio: il coraggio di educare, ossia la forza, l’energia, il desiderio, l’entusiasmo di confrontarsi con tutto ciò che il lavoro educativo comporta, dovendosi pensare all’educatore come a persona che si prende cura, si occupa e si pre-occupa del giovane a lui affidato, e lo immette in un fascio di relazioni nelle quali si scorge finalmente il volto delluomo e ci si allena a dare un senso ed un significato allesperienza dogni giorno. Al riguardo La Vita Picena (Ascoli Piceno) ricorda che nel decennio pastorale (2010-2020), la Conferenza episcopale italiana pone fondamentale attenzione allemergenza educativa, coinvolgendo anche le comunità ecclesiali nellobiettivo di risolvere la sfida educativa nellattuale cultura della post-modernità. Alla Chiesa, quindi, aggiunge Corrado Avagnina, direttore dellUnione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), il compito di frequentare con coraggio e profezia gli alfabeti della post-modernità: Tocca provarci, immergendosi in questa umanità complessa, entrando nel nuovo che è dattorno senza rinunciare al perenne che porta dentro di sé. Cè da ridire la speranza nel Signore Risorto a questa umanità che si dipana sui territori dellindividualità, della libertà, della coscienza, delletica variabile, delle apparenze, delle tecnologie, del frammento, delle emozioni, della corporeità esasperata, delle relazioni fragili
Certo, per la Chiesa, questo alfabeto può apparire arduo, ma non si può bypassare. Da qui la necessità si legge nelleditoriale del Nuovo Diario Messaggero (Imola), a firma di Salvio Santandrea, responsabile di Comunione e Liberazione di aderire con umiltà e decisione allinvito che il Papa ci fa da mesi: la conversione per far sì che il cristianesimo non resti un amarcord fatto di riti e gesti che non incidono nella persona e nella società. Riflettendo sulla tutela dellambiente, mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, nelleditoriale per il mensile diocesano Millestrade, riporta il discorso sullemergenza educativa: Se, infatti, la natura è intesa solo come un qualcosa di meccanico, o un insieme di semplici dati di fatto allora non è davvero il caso di riconoscervi né imperativo morale, né orientamento valoriale. Fondamentale, dunque, nel processo educativo è ritrovare un concetto vero della natura come creazione di Dio, che ci parla e ci indica valori veri.