Andare al cinema per provare ad ascoltare i giovani. Sì, perché un film può trasformarsi in uno specchio, mostrare aspetti sconosciuti e orizzonti nuovi, narrare il mondo da un punto di vista originale. «Il cinema ha molto da dire sui ragazzi ed è una finestra aperta sulla loro realtà: su come si raccontano e su come vengono raccontati», sottolinea don Adriano Bianchi, presidente dellAcec, lAssociazione cattolica
esercenti cinema che in vista del Sinodo ha lanciato «Non abbiate paura di sognare», uniniziativa per parrocchie, comunità, gruppi ed équipe di pastorale giovanile. Si tratta di una collana di schede filmicopastorali curate da don Gianluca Bernardini, direttore della rivista «SdC. Sale della comunità», e
Arianna Prevedello, responsabile della comunicazione di Acec, che possono essere utilizzate in incontri, cineforum, altre attività per favorire la riflessione, lascolto e il confronto su tematiche prettamente giovanili. È uno strumento agile, graficamente curato, adattabile a contesti diversi o a progetti già avviati nelle diocesi in preparazione allassemblea sinodale di ottobre. Lobiettivo «è prima di tutto pastorale: lAcec si sforza
non solo di dare un supporto tecnico alle sale della comunità, ma anche di offrire un servizio ecclesiale.
Lo facciamo con il linguaggio che ci è proprio», precisa don Bianchi per il quale «se cè un modo per ascoltare è vedere come la dimensione culturale del cinema riesce a raccontare il bene e il male, i sogni e le sensibilità dei giovani».
«Come è avvenuto con il percorso ispirato allesortazione “Amoris laetitia”, le schede spiega il presidente
dellAcec riguarderanno film in uscita, nelle sale o molto recenti. E conterranno una lettura teologico pastorale affidata a don Alberto Gastaldi, don Francesco Riccio e don Luca Ramello, incaricati della pastorale giovanile regionale di Liguria, Campania e Piemonte-Valle dAosta». «Non è un paese per giovani» di Giovanni Veronesi, «Slam. Tutto per una ragazza» di Andrea Molaioli e «Mustang» di Deniz Gamze Ergüven sono i primi tre titoli i cui approfondimenti sono disponibili su www.saledellacomunita.it.
Leducazione, il concetto di libertà e di responsabilità, il lavoro che manca, i sogni nel cassetto che diventano realizzabili lasciando il proprio Paese, lamore, sono alcuni dei temi chiave delle pellicole proposte.
«Il linguaggio cinematografico intercetta la realtà dei giovani e può aiutarci ad entrare in contatto con loro, ad ascoltarli come chiede papa Francesco», osserva don Bianchi per il quale «spesso parliamo di ragazzi, ma
non li conosciamo davvero, non abbiamo unimmagine reale». Se dunque liniziativa si rivolge principalmente
a formatori, educatori, operatori delle sale della comunità, chiamati a sintonizzarsi sulle frequenze
del pianeta giovani, la visione dei film dellitinerario dellAcec diventa unoccasione per gli stessi ragazzi