IL CARDINALE BASSETTI INCONTRA FISC E CORALLO

Giovedì 17 maggio il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, ha incontrato nella sede Cei di via Aurelia 796 il Consiglio nazionale Fisc ed i rappresentati del Corallo. Dopo il saluto dei presidenti delle due realtà, don Adriano Bianchi ed Egidio Luigi Bardelli, c’è stato spazio per le domande e le sollecitazioni di alcuni dei presenti.

Pubblichiamo il testo che il cardinale ha affidato ai presenti e che è stato alla base del suo intervento.

“Sono contento di potervi incontrare, perché rappresentate la vitalità e la resilienza di tante chiese locali, insieme alla positività e alle possibilità che nascono dal fare rete, dal collaborare insieme. Dietro ciascuno di voi intuisco la passione per il Vangelo di chi ha fondato e portato avanti per anni giornali, radio e televisioni radicati sul territorio, legati alle comunità cristiane e a costante servizio della verità e della comunione. Conosco infatti per diretta esperienza la passione, la professionalità e la fatica dei giornalisti, dei tecnici, degli amministrativi, dei pubblicitari e dei volontari che, nonostante le difficoltà di vario genere, continuano a scrivere e a trasmettere da tante città d’Italia. Conosco anche l’impegno di tante Diocesi a sostenere i propri media, divenuto particolarmente gravoso in questi anni di crisi e di trasformazioni nel campo delle comunicazioni. So però che proprio dalle difficoltà sono sorte esperienze e modalità nuove di gestire e organizzare le redazioni, di integrare vecchi e nuovi media, di creare sinergie. In questo contesto, le reti costituite dalla FISC e dal Corallo hanno assolto e assolvono un compito importante nel sostenere i processi di rinnovamento e nell’offrire servizi e appoggio concreto.
Voglio pertanto ringraziare, a nome dei vescovi e delle comunità cristiane del nostro Paese, tutti e ciascuno di voi per il vostro lavoro e per l’impegno con cui portate avanti il compito che vi è stato affidato.
Come sapete, la prossima assemblea della CEI, che inizierà lunedì prossimo, darà attenzione al tema: “Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo”; dove il titolo sottende due affermazioni: la prima è quella che la Chiesa non può non rendersi presente nell’areopago mediatico. È sempre più chiaro infatti che l’annuncio del Vangelo è chiamato a confrontarsi con quanto i media propongono alle persone: essi sono divenuti tanto più influenti per la pervasività della comunicazione e per l’interattività consentita dalle nuove tecnologie. Grazie agli smartphone, infatti, il mondo dei media ce lo portiamo sempre dietro, soprattutto le nuove generazioni, per le quali è divenuto un accessorio indispensabile in età fin troppo precoci. Se pertanto vogliamo ancora contribuire alla formazione delle coscienze, all’educazione dei giovani e alla costruzione di una società democratica, non possiamo non servirci degli strumenti della comunicazione sociale, attraverso i quali aiutare a fare chiarezza nel pluralismo e a leggere con categorie evangeliche la situazione attuale. Una Chiesa che non investe nella comunicazione rischia che il Vangelo – quello predicato e quello vissuto con le opere della carità – non diventi più cultura.
D’altra parte, la formulazione del tema evoca la necessità di un rinnovamento, per non trovarsi spaesati e insignificanti in un contesto comunicativo in costante evoluzione tecnologica. Il necessario processo di ripensamento e riorganizzazione deve senz’altro valorizzare la natura locale delle vostre testate: mentre assist…

Condividi