IL BENE COMUNE

“Questa estate deve farci fare un’esperienza di profonda verifica del nostro essere Chiesa e amanti del progetto di Pavia, perché solo una ricerca comune delle radici di accoglienza e di promozione della vita, rende la nostra città un luogo di confronto e di accoglienza per il bene di tutti”. Lo scrive Franco Tassone, direttore del Ticino (Pavia). “Risvegliare il senso del bene comune – continua – comincia per noi adesso che viviamo la città e le sue relazioni togliendo quel carattere di continuo favore per cui si accede ai ‘servizi’ se si è amici di chi conta. Vorremmo dare a Pavia la giusta collocazione nel suo ribellarsi con amore ai comitati di affari, alle baronie e ai nepotismi di cui abbiamo nutrito il tessuto sociale della ‘polis’. Sono in tanti quelli che questa estate non si lasceranno sconfiggere dalla rassegnazione e noi facciamo il tifo per queste situazioni di servizio per cui anche il riposo diventa scuola di legalità e di rispetto dell’altro”. Rispetto, anche della natura e della montagna, chiede l’editoriale della Guida (Cuneo): “Non bisogna trasformare un’occasione per stare all’aria aperta in un festival della maleducazione, del vandalismo, della mancanza di rispetto per cose e persone. Perché la montagna non è di tutti, altrimenti rischia di non essere di nessuno, ma è ‘mia’, proprio mia, di ciascuno di noi, e va tutelata e conservata come una cosa strettamente privata, di mio esclusivo possesso”.
 

Auspici. Il direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), Bonifacio Mariani, confida “il desiderio, quasi il sogno, che il settimanale cresca sia come voce che circola all’interno della grande famiglia diocesana sia per una maggiore osmosi con tutto il territorio. Per una continua alimentazione da esso: da tutte le comunità, anche le più piccole, occhi e menti e cuori di Chiesa che offrano la lettura del territorio per L’Amico. Per un continuo ritorno sul territorio: per raggiungere tutti con la voce della Chiesa, innanzitutto portatrice della fede genuina, di una lettura cristiana degli eventi, e anche di una cultura cristiana, un dono di luce in mezzo a tanti travagli e a tanto buio”. Enrico Presilla, direttore della Gazzetta di Foligno, approfitta della pausa estiva per fare un bilancio, prima di tornare in edicola e nelle case degli abbonati ai primi di settembre con un nuovo formato: “L’essenza più profonda di questo settimanale è la forte connotazione territoriale, la capacità di immergersi nei problemi cittadini e locali, così da far affiorare anche ciò che a volte non viene a galla”.

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