Idy e l’accoglienza ricambiata

Accoglienza e servizio: sono queste le bussole che hanno orientato, in questi ultimi quattro anni, la vita di Idy Mbaye, un giovane senegalese.
Per raccontare la sua storia iniziamo dal presente. Idy ha 19 anni ed è uno dei giovani della comunità del dormitorio ai quali la Caritas diocesana ha affidato la cura delle persone che usufruiscono della struttura di via Agosti a Reggio Emilia. Vive in un appartamento attiguo ai locali per i senza tetto e, insieme ad altri quattro compagni, si fa carico di rispondere alle necessità degli utenti del dormitorio: li accoglie alla sera quando entrano e fornisce loro coperte, cuscini e il necessario per lavarsi quando ne hanno bisogno.
Idy ha un lavoro. è stato assunto da un’azienda di Montecchio con un tirocinio formativo che, se tutto va bene (per l’azienda e per il nostro senegalese), potrà trasformarsi in un contratto di apprendistato.
Fin qui, verrebbe da dire, nulla di speciale. Ma in questi ultimi quattro anni Idy ha vissuto parecchi cambiamenti con determinazione e coraggio. Non si è perso d’animo e ogni volta si è rimesso in gioco per ricominciare. Sempre alla scuola del servizio.
Non gli ho chiesto com’è arrivato in Italia quattro anni fa, ma mi basta sapere che era minorenne e che qui non ha nessuno. Tutti i suoi familiari sono in Senegal.
Arrivato a Reggio, la prima persona ad aiutarlo è un dirigente della società sportiva nella quale gioca a calcio, che lo accompagna alla sede reggiana della cooperativa “Dimora d’Abramo”, attiva nell’accoglienza di extracomunitari. Qui Idy inizia un percorso di formazione che lo ha portato alla licenza media e a frequentare un corso biennale di avviamento professionale. Al compimento del 18° anno di età, il percorso presso la “Dimora d’Abramo” prevede la conclusione del sostegno della cooperativa nella forma della coabitazione, che, purtroppo (ma fino ad un certo punto, e lo vedremo dopo), all’ultimo momento salta.
È qui che entra in campo la rete di accoglienza della Caritas diocesana alla quale si rivolge la “Dimora d’Abramo”. Valerio Corghi, referente della Caritas per il dormitorio e il progetto di Accoglienza invernale gli ‘trova’ un posto nel dormitorio della parrocchia di Montecchio.
Idy è un ragazzo mite, socievole. Stabilisce relazioni positive con i coinquilini e i volontari della comunità parrocchiale (una quindicina in tutto) che si sono resi disponibili per il progetto di accoglienza. Fra Idy e molti montecchiesi nasce una bella amicizia che continua tutt’ora. Nel ‘giro’ dei volontari ci sono anche i coniugi Savio Giavarini e Gigliola Gilioli, imprenditori, titolari dell’azienda “Saccheria Reggiana” nella zona industriale di Montecchio. “Sono tre anni che la nostra parrocchia propone il progetto di Accoglienza invernale – commenta Savio – e io e mia moglie abbiamo dato una mano volentieri. Non è richiesto un grande impegno, la cosa più importante è porsi in ascolto delle persone ospitate. Sono rimasto colpito dai giovani che abbiamo accolto in questi anni, sono tutte persone che vivono situazioni di grande difficoltà e il confronto fra ciò che abbiamo noi e i nostri figli e ciò che non hanno loro fa riflettere e lascia un segno. Abbiamo conosciuto ragazzi che non potevano mettersi in contatto con i genitori lontani perché dalle loro parti non esiste il telefono e non arriva neanche la posta”.
Idy rimane a Montecchio per poche settimane, poiché per età, studi e cammino rientra nei criteri stabiliti dalla Caritas per far parte della comunità del dormitorio diocesano di via Agosti nel quale Idy viene accolto nella primavera scorsa. Nella struttura della Caritas Idy, dopo essere stato accolto, ora si rende disponibile per accogliere.
Trovato un alloggio, la ricerca di un lavoro diventa per Idy una priorità. L’opportunità arriva grazie alle amicizie che Idy ha saputo coltivare a Montecchio. Gigliola …

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