I NUOVI CARDINALI

Lo stile e i gesti di Papa Francesco continuano a tenere desta l’attenzione delle testate diocesane, impegnate in questa settimana, in modo particolare, a dare notizia del prossimo Concistoro, fissato per il 22 febbraio, con la nomina di 19 nuovi cardinali. Tra questi: monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, e monsignor Loris Francesco Capovilla, già segretario di Giovanni XXIII e successivamente arcivescovo-prelato di Loreto. A monsignor Bassetti si rivolge il vescovo di Faenza-Modigliana, monsignor Claudio Stagni, che firma l’editoriale del Piccolo (settimanale diocesano). “La nostra Chiesa – assicura Stagni – si sente ora particolarmente impegnata a seguire nella preghiera l’attività del nuovo cardinale, che ha motivo di attendersi l’appoggio di tutti coloro che lo conoscono e gli vogliono bene”. A monsignor Capovilla giungono, invece, gli auguri di Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto): “Cardinale della Chiesa a 98 anni: noi vediamo in questa nomina la fedele traduzione dell’intera vita di un ‘uomo di Chiesa e per la Chiesa’. Auguri, Eminenza! Nostra, Eminenza”. Con le nuove nomine, osserva Giovanni Barbieri, vicedirettore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), “continua a scendere il peso della presenza italiana e di quella europea nel collegio cardinalizio, per ribadire l’idea di una universalità che deve rappresentare anche il volto di una Chiesa che cresce in ogni parte del mondo”. Papa Francesco, dice Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), “dà l’idea di pensare che saranno le Chiese dei nuovi continenti periferici a salvare la vecchia e stanca Europa”. Per Giuseppe Lombardo, direttore di Cammino (Siracusa), “la nomina dei nuovi cardinali, scelti da dodici nazioni di ogni parte del mondo, è un’ulteriore grazia per la vita della Chiesa e una profezia di speranza per un rinnovato cammino di comunione universale”. Papa Francesco, afferma Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), “non finisce di prenderci tutti in contropiede. Cattolici e laici. (…) Papa Francesco corre. Noi cristiani imborghesiti abbiamo il fiato lungo”.

 
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