I LEGAMI CON L’ITALIA

Il Corriere degli Italiani (Svizzera) riflette su come “ripensare le politiche da adottare” nei confronti degli italiani emigrati ricordando che, fin dall’origine, “l’iniziativa di seguire la parabola migratoria dei propri cittadini è rimasta quasi del tutto nelle mani del volontariato”: dall’opera di “tantissimi missionari che prestarono aiuto e infusero coraggio”, fino alle iniziative degli stessi emigrati di creare “legami permanenti di solidarietà tra connazionali”. E ora? “I giovani, che non hanno minore desiderio di stare insieme rispetto ai loro padri, necessitano di forme più moderne d’aggregazione – osserva il periodico elvetico – che non s’identificano necessariamente con i segni distintivi dell’associazionismo tradizionale. Verosimilmente la loro richiesta di legami con l’Italia non vuol essere più un modo per coltivare la nostalgia”, bensì va “nel senso di una domanda di cultura (compresa la lingua), d’informazione, d’interscambi economici, d’interessi scientifici ecc. rispetto ai quali le risposte migliori forse sono quelle ispirate ai social network e agli appuntamenti qualificanti e finalizzati in spazi fisici non caratterizzati etnicamente, ma inseriti nella società più vasta nei quali operano”.
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