GRECIA

Ancora tante le riflessioni sul caso greco. “Scampato, per il momento, il pericolo Grecia”, ma “l’Europa ha bisogno di ritrovare la sua anima. Con gli anni e con i nuovi statisti succedutisi nel tempo, lo spirito dei padri fondatori si è pian piano smarrito per strada. È verissimo che i debiti vanno onorati e pagati, ma è altrettanto vero che non si può domandare ciò che uno non può e non riesce a dare. La storia, anche recente, lo insegna: un Paese bistrattato non giova a nessuno”, afferma Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina). “Se fossi stato in Grecia (ma essere in Italia ci basta e avanza) avrei forse votato ‘sì’ al piano europeo; tuttavia la volontà democratica del popolo fondatore della democrazia vale come monito all’Europa perché ritrovi le ragioni del cuore e della speranza e non della fredda analisi economica e tecnocratica”, afferma Ferdinando Sallustio, direttore dello Scudo (Ostuni). Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), riflette: “In attesa fiduciosa che la situazione migliori progressivamente – ce lo auguriamo tutti, per la Grecia e per l’Europa – occorre domandarsi anche quali conseguenze avrà la vicenda sull’assetto dei trattati europei, con le modifiche che sembrano rendersi necessarie per contemperare dignità e responsabilità degli Stati con le esigenze di una economia e di una politica comune”. “Per l’Europa: unità o declino? Austerità e recessione? Oppure sviluppo, crescita, innovazione e futuro?”, si chiede Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino), per il quale “gli eventi odierni dimostrano che il deficit di proposta è oltre i livelli di guardia; comanda quell’economia, che spesso non mette al centro l’uomo, ma cifre, dati, numeri, denari e merci”. “Siamo così presi dall’infinito psicodramma greco oppure distratti dal risibile dilemma italico se sia meglio legalizzare la droga o la prostituzione che, almeno dalle nostre parti, non si è data la giusta risonanza all’evento storico rappresentato dall’accordo sul nucleare iraniano”: è il parere di Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli).
 
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