GRAZIE RINNOVATI AMICI

In questi giorni sono arrivate tantissime telefonate di solidarietà, da ogni angolo del mondo, anche da persone che non sentivo più da anni e questo mi ha fatto pensare su come davvero la nostra vita sia legata da fili sottili che sono stati tessuti nel corso del tempo, ma non per una sorta di “strategia del ragno” bensì nella semplice “stategia” dell’incontro senza doppi fini, quello che non mira alla possibile occasione per sfruttare la conoscenza acquisita.
 
Nel bisogno si scoprono gli amici veri, ma anche quelli che non sospettavi di avere e quelli che nascono al momento, sull’onda della gratuita necessità del dono.
 
Tante le cose brutte che questi giorni ci mettono davanti, tanti i pensieri che ci colgono prima di coricarci, ma anche tanti i volti divenuti improvvisamente famigliari, le storie condivise tra i vicini di casa che fino ad un mese fa non si conoscevano.
 
Sono convinto che questo terremoto insieme ai grandissimi guai ci abbia un po’ anche fatto scoprire che abbiamo bisogno degli altri, che non sempre le porte chiuse siano la condizione della sicurezza e della serenità della nostra vita.
 
È così importante recuperare le esperienze di vicinanza, di attenzione, di solidarietà non esibita.
 
La disperazione del “tutto è perduto” nasce solo quando ci sente lasciati soli.
 
Lo hanno compreso bene le nostre parrocchie che in questi giorni si cercano, attraverso il coordinamento della Caritas Diocesana, per potersi gemellare ed aiutare in modo mirato ed efficace.
 
Lo hanno compreso tutti coloro che bussano alle porte delle canoniche per portare i beni di prima necessità.
 
Lo hanno compreso le Diocesi vicine e lontane, non direttamente colpite, che non mancano di offrire concreti segni di aiuto.
 
Lo ha compreso bene la catena dei nostri settimanali Diocesani e la FISC (Federazione italiana Settimanali Cattolici) che costantemente, nella persona del suo presidende Francesco Zanotti e dei tanti amici direttori, si adopera per permettere alle redazioni più disagiate, penso agli amici di Carpi soprattutto, di operare per l’informazione che è così necessaria in questi momenti.
 
A Francesco un grazie particolare per esserci sempre stato vicino fin dall’inizio.
 
Lo ha compreso il nostro quotidiano “Avvenire” che ci sollecita costantemente a raccontare la nostra situazione e, così facendo, ci aiuta a mantenere costante l’attenzione sulle nostre grandi necessità.
 
E così pure l’Ufficio Comunicazioni Sociali Regionale, Mons. Ernesto Vecchi, Alessandro Rondoni e don Marco Baroncini in particolare, che da subito ha attivato meccanismi di aiuto.
 
Grazie ancora ai sacerdoti, che per le loro cariche diocesane, si stanno davvero consumando nell’aiutare e nell’intervenire.
 
Ma infine grazie soprattutto ai sacerdoti e ai laici delle parrocchie colpite più duramente: un grazie forte, a nome di tutti, per la forza che state dimostrando e per la fede che da essa traspare.
 
Ci siete testimoni molto di più di quanto crediate!
 
 
Grazie rinnovati amici.
 
(lunedì 18 giugno 2012)
 
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