GOVERNO VERSO LA RIFORMA DELL’EDITORIA:
A BREVE LA PRESENTAZIONE DI UN DISEGNO DI LEGGE DELEGA

Un incontro positivo, di confronto acceso e, in alcuni momenti, di tensione quello che si è svolto tra Alleanza Cooperative Italiane Comunicazione, File, Fisc, Anso, Uspi e Anes presso il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria.
Nell’incontro è stato illustrato l’iter che il Governo intende percorrere a partire dall’imminente presentazione, previa approvazione del Consiglio dei Ministri, di un Disegno di Legge Delega che dovrà costituire la cornice normativa entro la quale dovrebbe essere poi data delega dal Parlamento al Governo per la realizzazione dei decreti attuativi della Riforma. La legge delega dovrebbe intanto prevedere l’immediata costituzione del Fondo per il Pluralismo e la libertà dell’informazione con una durata di cinque anni, tale, cioè, da consentire una sperimentazione e programmazione importante ed una verifica, comunque, adeguata dopo questa fase della tenuta dei criteri adottati rispetto alle finalità dichiarate del Fondo di poter sostenere stabilmente i giornali cartacei e online di informazione locale e nazionale, sempre costituiti da cooperative di giornalisti o altre realtà assolutamente non profit, secondo modalità che riprendono quelle attualmente in vigore dopo la modifica legislativa del 2012.
Nel Fondo dovrebbero confluire le funzioni e le risorse, intanto, riferite sia al contributo diretto all’editoria, sia al Fondo straordinario per l’editoria con i relativi obbiettivi di sostegno alla riorganizzazione delle imprese editoriali, di contributo all’innovazione nel settore, di sostegno a nuove start up.
Dovrà essere prevista una sua forte integrazione connessa all’intenzione del Governo di portare a due anni il tempo necessario per le start up per accedere ai contributi, per il ruolo verso sia giornali cartacei, sia per teste online, per il ruolo verso il sostegno a nuove realtà innovative che nascano nel settore. Anche se vi sarà tempo per confrontarsi sui criteri che si intenderebbe adottare le intenzioni dichiarate dal Governo sono quelle di prevedere, per quanto concerne le modalità di contribuzione, di sostenere in via prioritaria le testate in relazione alle copie vendute, secondo una suddivisione di scaglioni che siano in grado di favorire comunque una particolare diversa attenzione alle realtà locali che operano in bacini di popolazione più contenuti.
Una precondizione dell’intervento sarebbe la verifica di un percorso innovativo della cooperativa o di altra realtà non profit  verso l’edizione digitale del giornale o verso il suo potenziamento. Anche le modalità ed i tempi di erogazione del contributo verrebbero definite in due tranche…la prima a maggio e la seconda a consuntivo.
Fuori dalla legge delega sarebbero poi previsti ed indicati una serie di interventi coerenti nel sostegno al processo di riforma e alla tutela del pluralismo: in particolare la previsione dell’iva al 4% per i giornali online; un nuovo sistema di incentivi tesi a favorire gli investimenti pubblicitari verso le piccole testate locali; l’intervento verso le Poste per garantire per tutti i comuni la universalità del servizio di recapito postale giornaliero; nuove opportunità per le edicole, anche in relazione al vincolo per la distribuzione dei quotidiani locali in ogni parte del Paese.
La previsione del Governo è di poter avviare e concludere la discussione parlamentare sul disegno di legge delega entro ottobre per poter poi predisporre e discutere entro fine anno i decreti attuativi e vedere l‘approvazione della riforma entro fine anno.
Dal primo gennaio 2016 dovrebbe essere già in vigore la nuova norma, anche se, per quanto concerne gli ex contributi diretti per l’editoria per il 2015 si seguiranno gli stessi criteri del 2014 e si possono quindi prevedere risorse adeguate e comunque certamente non inferiori a quelle del 2014.
Il Fondo per il pluralismo si prevede come uno strumento in grado da un lato di offrire certezza…

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