GLI SBARCHI DEI MIGRANTI

“Un’emergenza epocale”. I giornali della Fisc riflettono sull’arrivo di migliaia di migranti, sulla polemica politica in Italia sugli sbarchi, sulla posizione dell’Europa al riguardo. “I migranti segnalano in modo drammatico la frattura che si sta ampliando tra chi ha tantissimo e chi non ha nulla. È una bomba che va disinnescata. Il Governo deve fare la sua parte. Renzi deve fare sentire la sua voce all’Ue e mostrare la sua capacità decisionale e riformista anche in un ambito così difficile. Tutti, però, dobbiamo fare la nostra parte. Alimentare tensioni e scontri tra bande rivali nel Paese non serve a nessuno e non risolve il problema”, sostiene Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza). Uno scontro, quello sui migranti, che ha toni eccessivamente duri, come ricorda Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), che suggerisce di leggere “i commenti su Facebook all’intervento di padre Mario Toffari che, in accordo col vescovo, è intervenuto nei giorni scorsi in reazione alle affermazioni del presidente della Lombardia Roberto Maroni. Non colpisce il dissenso di molti, anche cattolici, ma il livore con cui si propongono le argomentazioni contrarie. La superficialità, il pressappochismo, il parlare per frasi fatte, misto a ignoranza e maleducazione, non aiutano certo il dibattito su un tema così complicato come l’accoglienza dei profughi. Diffonde una dura nota di dissenso”. Per Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino), “il segnale che viene da alcune Regioni del Nord nuoce alla credibilità dell’Italia, che si appresta a convincere i Paesi europei a un piano sull’immigrazione che prevedrebbe il ricollocamento o l’insediamento di persone che sbarcano sul territorio italiano”. “Può il nostro Paese, porta del Mediterraneo, girare lo sguardo altrove mentre a causa della fame e delle guerre ci sono persone che chiedono aiuto?”, si chiede Mario Barbarisi, direttore del Ponte (Avellino). “La migrazione potrebbe – e secondo me, dovrebbe – costituire uno dei motivi di maggiore unità e collaborazione tra i 27 Paesi dell’Ue. Questo darebbe all’Europa un segno di discontinuità rispetto alla sua passata storia coloniale. In qualche modo, una forma di ‘restituzione di visita’, per così dire: prima siamo venuti noi europei da voi, specialmente in Africa, ora venite voi da noi, mettiamoci attorno a un tavolo e discutiamo. Un sogno, direte. È vero. Però l’Europa, vecchia, stanca e delusa, potrebbe risvegliarsi attivandosi con un coinvolgimento più convinto ed efficace”, afferma Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria)”. “Decine di profughi vengono bloccati ogni giorno al Passo del Brennero: la ‘chiusura’ imposta da Germania e Austria fino al 17 giugno (ma forse anche dopo)”. Ne parla un reportage di Vita Trentina (Trento) “sulle attese dei migranti e sulle risposte solidali della comunità di frontiera”. “Non è morale ‘far politica’ sulla vita delle persone”, ammonisce Antonio Ricci, direttore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), a proposito della presa di posizione di Roberto Maroni sull’accoglienza dei migranti.
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