GLI ORIENTAMENTI PASTORALI

“È una bella coincidenza che proprio alla vigilia della solennità del primo novembre la Chiesa italiana metta nelle nostre mani gli Orientamenti pastorali per il prossimo decennio, le linee che ne indirizzano il pensiero e l’azione”, osserva Ernesto Diaco, vicedirettore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina). “Educare alla vita buona del Vangelo”, ricorda Diaco, “recita il titolo, e subito ci attraversano la mente le figure che più hanno inciso nella nostra piccola storia: familiari, preti e religiosi, insegnanti o amici. Santi anche loro, in un certo modo. Come tutti coloro la cui vita parla di autenticità, fedeltà, dedizione gratuita”. Negli Orientamenti pastorali della Cei, evidenzia Alberto Margoni, direttore di Verona Fedele (Verona), “è utile sottolineare il ruolo di responsabilità educativa riconosciuto alla famiglia, ovvero di entrambi i genitori. Viene evidenziato lo stretto legame tra educare e generare, per cui l’educazione è ‘un dovere essenziale, perché connesso alla trasmissione della vita’”. Serve “una feconda alleanza educativa tra famiglia, comunità ecclesiale e società, perché se manca un agire concorde dove tutti operano in vista di uno stesso fine, condividendo un medesimo progetto educativo, il rischio è quello di risultare inefficaci e a rimetterci sono i figli”. “La sfida proposta dal documento ‘Educare alla vita buona del Vangelo’ si presenta densa di difficoltà – sottolinea Giovanni Barbieri, vicedirettore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli) – ma proprio per questo va affrontata con generosità ed entusiasmo. Gli ostacoli sono quelli analizzati troppe volte: l’insicurezza da parte dell’adulto nel proporre modelli di vita credibili, la crisi d’identità della famiglia, l’incertezza del futuro soprattutto per le giovani generazioni, il non riconoscimento della valenza educativa della parrocchia e delle varie realtà ecclesiali… Ogni tempo ha i suoi problemi e le sue difficoltà. La Chiesa è chiamata a dare buona testimonianza di sé nel presente in cui, di volta in volta, si trova a operare”. È ottimista Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto), nel suo editoriale: “Ora possiamo partire. Meglio, dobbiamo partire! Dopo avere celebrato il convegno pastorale ‘Dio educa il suo popolo’ e dopo avere fatto l’esperienza della 46ª Settimana Sociale dei cattolici, possiamo, con certezza, affermare di possedere ‘l’equipaggiamento’ adatto per aprire i nostri orizzonti verso una fede incarnata. I contributi offerti da questi due straordinari eventi alla nostra intelligenza, ci mettono oggi nella condizione di fare le nostre scelte di fedeli adulti”.
 
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