GLI ANGELI DI BETLEMME

 
Di là dal muro che divide dal resto del mondo il luogo in cui il Verbo si è fatto carne, spuntano fiori di speranza a pochi passi dalla Natività. La casa Hogar Niño Dios, nata in una minuscola stanza, oggi è una realtà che ospita 24 bambini disabili o abbandonati. Sono uno spettacolo, accuditi con amore dalle suore del Verbo Incarnato, che alla sera coricati i piccoli sembrano stremate ma continuano imperterrite a sorridere. A contribuire a questa opera anche un sacerdote toscano, don Mario Cornioli, che dal 2005 collabora con il Patriarcato: un vulcano di passione per la Terra Santa e i suoi figli, soprattutto i più piccoli. Lo chiamano ormai “abuna” Mario, vive a Beit Jala, accanto a Betlemme, ma è già pronto a partire per la Giordania, altra terra di profughi e sofferenza. Grazie a don Mario la delegazione della Fisc è potuta entrare a Gaza. Ascoltarlo raccontare e vederlo tra la gente di Betlemme, come uno di loro, è una grazia, il suo sorriso contagioso. Altra guida a Betlemme è Vincenzo, laico fidei donum della diocesi di Mazara del Vallo che qui si è sposato. Ci racconta delle difficoltà che vive la piccola comunità cristiana ma anche della grande opera della Chiesa, in particolare per consentire alle famiglie di avere una casa di proprietà. Sui tetti di Betlemme spuntano come funghi le cisterne per la raccolta d’acqua. Alcuni dei pozzi di cui si serviva la città sono stati tagliati fuori dal muro israeliano e l’approvvigionamento è un dramma, specie nei mesi più caldi. La tensione, in un tiepido venerdì pomeriggio, è palpabile. Nei pressi della tomba di Rachele, spazio conteso nelle vicinanze del muro, ragazzini palestinesi scagliano pietre contro una camionetta dell’esercito d’Israele. Per fortuna oggi non fischiano pallottole vere, come risposta solo un lancio di lacrimogeni e il fumo per la strada. La mattina seguente la nostra delegazione ha il privilegio di visitare la basilica della Natività da un inedito punto di vista. Camminiamo sui ponteggi, possiamo ammirare il tetto appena restaurato, le capriate in legno e gli splendidi mosaici. Per una volta l’autorità palestinese ha compiuto un vero miracolo, ha messo d’accordo tre diverse confessioni cristiane – cattolici, ortodossi e armeni – e i lavori sono affidati a una ditta italiana, la Piacenti di Prato, che occupa manodopera italiana e locale. Ammiriamo da vicino gli splendidi mosaici, angeli dalle candide vesti, ma più preziosi delle tessere dorate sono i piccoli angeli di Betlemme, quei Gesù bambino – come dice don Mario – che hanno trovato un posto dove stare.
 
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