GIOVANI E SCUOLA

Sui settimanali spazio ad alcune riflessioni sulle nuove generazioni. “I giovani non sono solo quelli che il sabato sera danno lavoro alle imprese funebri, o vanno inebetiti dietro la droga, ma anche quelli, per fortuna ancora numerosi, che si divertono cantando alla vita, che ti contagiano con una condotta responsabile e con la voglia di una felicità che non va cercata, ma vissuta”, avverte Pietro Pompei, direttore dell’Ancora (San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto). I test di ammissione ai corsi universitari offrono lo spunto all’editoriale di Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina). “Ai nostri figli – scrive Zanotti – non offriamo opportunità professionali e in aggiunta non diamo loro neppure l’occasione di intraprendere gli studi che più li ispirano. Tarpiamo loro subito le ali. Togliamo loro i sogni sulla base di quesiti che poco o nulla hanno a che fare con i percorsi che vorrebbero intraprendere. Ci si è infilati in una strettoia dalla quale, più prima che poi, si dovrà uscire per restituire prospettive alle giuste ambizioni di tantissimi studenti seri e preparati”. Dagli studenti che si preparano all’Università a quelli più piccoli che frequentano ancora le scuole medie. Il Portico (Cagliari) riflette: “In un piccolo paese, specie se distante dal capoluogo, la scuola è veramente l’unica realtà viva per dei pre-adolescenti. Un piccolo paese senza una scuola muore. Sembra incredibile nel 2013, ma in questi centri, se vi sono famiglie con problemi socio-economici (e di questi tempi ce ne sono sempre di più), hanno come punti di riferimento il Comune, il parroco e la scuola”.

 
Sempre i giovani protagonisti, ma visti in un’altra prospettiva. È dedicato alla “Generazione 2.0” l’editoriale di Emmaus (Macerata): “‘Ma a chi paragonerò questa generazione?’ Se l’evangelista Matteo fosse seduto in mezzo ai tuoi amici, e li scrutasse uno a uno connettersi al mondo con gli smartphone, di sicuro rinnoverebbe questo interrogativo. Eppure, secondo il filosofo francese Michel Serres, la tua generazione non ha precedenti né punti di riferimento fuori da sé. Le tecnologie digitali hanno sconvolto il quadro antropologico. Virtualità, connettività e libero accesso alle fonti d’informazione hanno riplasmato le tue facoltà cognitive”. Anche la Cittadella (Mantova) si occupa di new media con l’invito a “indicare un uso appropriato delle tecnologie e un sano rapporto con il tempo”.
 
 
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