Giovani e Gmg

Spazio alla Giornata mondiale della gioventù (Rio de Janeiro, 23-28 luglio) in diversi editoriali. Ne parla Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto): “I nostri giovani sono chiamati a maturare la capacità di affrontare situazioni nuove e diverse dal passato, anche più recente. Dovranno maturare un potenziale adeguato di capacità conoscitive e progettualità. Chi conosce l’esperienza religiosa, ha ben chiaro che solo la speranza cristiana può aiutare le nuove generazioni a essere capaci di costruire e orientare il futuro secondo un progetto antropologico e culturale degno di una nuova umanità e valido per ogni latitudine del pianeta”. Anche Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), si occupa dell’incontro in programma a Rio: “Le fonti governative interne della sicurezza assicurano che non ci sarà alcun pericolo per i due milioni di giovani provenienti da tutto il mondo. Il Comitato organizzatore locale della Gmg (Col) è intento a mettere a punto il piano di sicurezza, ma nutre preoccupazione per l’alto tasso di criminalità della città, cui si aggiungono quelle provocate dalle manifestazioni, che con la visita del Papa potrebbero avere una cassa di risonanza mondiale”. Per Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia), “la santità affascina ancor oggi i giovani. L’entusiasmo con cui hanno guardato gli ultimi due Papi e ascoltano l’attuale fa capo al fatto che hanno intuito la santità di queste persone. Forse tutto dipende da come noi presentiamo una vita santa”. Pure Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), parla dell’importanza dei modelli: la “ferialità educativa” richiede “pazienza, fermezza, attenzione, ma anche modelli, testimonianze, esempi. E non si tratta di finire bollati come puritani o moralisti. In gioco c’è appunto lo spessore positivo (e non bacchettone) di una vita che abbia la dignità di sentimenti, legami, relazioni… in cui la famiglia sia un valore mai barattabile. A maggior ragione, se ci si sente figli di Dio”. Raccontando l’impegno di Simon Berry, volontario nello Zambia orientale, che ha brevettato un kit per la sopravvivenza che salva la vita a tanti bambini, Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), evidenzia: “Questa storia è per tutti quelli che non lasciano passare giorno senza impegnare le proprie forze perché qualcuno stia meglio del giorno prima”.
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