Domenica 20 ottobre viene celebrata la Giornata missionaria mondiale, il cui tema questanno, scelto dalla Chiesa italiana, è Sulle strade del mondo. Uno slogan che richiama fortemente lo stile di Papa Francesco, sintetizzano i settimanali diocesani. Ma qual è ora la terra di missione? La fine del mondo o le nostre comunità locali? Forse entrambe – afferma Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano) -. Perché la missionarietà, che la Chiesa celebra con questa Giornata, non è solo quella del sacerdote che va in terra straniera a portare la Parola. È quella che si vive a partire dalla propria comunità, dal pianerottolo di casa, dal luogo di lavoro, dai luoghi in cui si gioca la nostra vita. È la testimonianza di chi avendo in cuore una buona notizia, una Notizia vitale, la vuole condividere con tutti gli altri. Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), sottolinea la necessità di annunciare Cristo e la bellezza del Vangelo a persone e popoli, camminando sulle strade del mondo, attraverso tutte le strade – fisiche e virtuali – e attraversando tutte le culture, convinti che il Vangelo può diventare dono per tutti! Questo resta sempre un compito necessario per ogni discepolo di Gesù e per ogni comunità cristiana. La Giornata, viene spiegato sulla Voce Alessandrina (Alessandria), rappresenta un momento fondamentale per poter capire e vivere in pienezza la dimensione missionaria della fede, cioè la volontà e la necessità di condividere la gioia di una scoperta, quella di un Amore infinito che ci ha raggiunto e ha cambiato la nostra vita. Questa domenica, suggerisce Nicola del Bianco, condirettore editoriale del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), prendiamoci limpegno di andare a visitare qualche famiglia, andiamo a trovare qualche ammalato, fermiamoci a parlare con qualcuno per strada, senza fretta: rimettiamoci, insomma, in carreggiata sulle vie del Vangelo e lì cincontreremo con Dio e con luomo. E ci accorgeremo che ci stavano aspettando tutti e due, da molto tempo. Un impegno per questa Giornata viene chiesto alla comunità diocesana anche dal vescovo di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, il cui messaggio per la Veglia di preghiera missionaria è pubblicato sul Nuovo Giornale (settimanale diocesano). Vorrei che il nostro Ufficio missionario – auspica il vescovo – lavorando insieme a tutte le variegate esperienze di missione, assumesse il messaggio (del Papa, ndr) per la Giornata missionaria come un forte stimolo per meditarlo e discuterlo e per proporre indicazioni alla nostra Chiesa. Secondo Luigi Sparapano, direttore di Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi), occorre ravvivare e alimentare lanimazione missionaria, riprendere il dialogo con i nostri missionari, prevedere e rilanciare tale sensibilità nei cammini formativi, così come previsto dal nostro progetto pastorale. Missionaria non è solo la giornata, ma la vita cristiana. Concorda Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone): Le missioni hanno ancora una ragione di esistere. E le diocesi debbono diventare più missionarie allinterno del proprio territorio anche perché cristiani meno convinti significa cristiani meno missionari. Voce della Vallesina (Jesi) riporta la testimonianza di suor Eugenia Giampaoletti, religiosa che vive ad Añatuya, in Argentina. A marzo – racconta in una lettera alla diocesi – ho avviato uniniziativa molto impegnativa: ristrutturare un edificio in rovina, costruito dagli emigranti italiani, lì presenti dal 1914 al 1950. Il desiderio – prosegue la religiosa – è far rivivere questo palazzo come luogo dincontro e di cultura e in cui accogliamo i giovani che troppo spesso fanno uso di droga. Vi chiedo di soste…