Non trascurare il silenzio perché in esso le parole abbiano una loro dimensione. È la riflessione che accomuna molti editoriali dedicati alla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che la Chiesa celebra domenica 20 maggio sul tema scelto dal Papa: Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione. Il messaggio con cui il Santo Padre presenta il tema di questanno, scrive Gino Mecca, direttore dellAraldo Abruzzese (Teramo-Atri), giunge in modo opportuno, perché ci aiuta a interpretare il momento presente della comunicazione. Nel testo, aggiunge Mecca, il Papa offre tra laltro una prospettiva pratica: la costruzione di un ambiente comunicativo adeguato che definisce ecosistema comunicativo, capace proprio di equilibrare silenzio e parola. Così anche nelle nostre case si dovrebbe costruire un ecosistema comunicativo, nel quale la tv spenta è il luogo del silenzio per restituire il giusto spazio alla parola dei rapporti familiari. Corrado Avagnina, direttore dellUnione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), osserva che cè un silenzio più profondo, cui fa anche riferimento il Papa, che non è unicamente un rimedio affabulatorio o un accorgimento psicologico, è una scelta di vita. Si tratta del prendere in mano ciò che si è, magari in un dialogo senza parole ma con il cuore attento, perché i contorni e i nodi dellesistenza siano assunti appieno, davanti a quel Dio che nel silenzio parla appunto senza parole…. Per Emmaus (Macerata) non è un caso che questa Giornata si celebri il 20 maggio, quando il calendario della Chiesa ricorda uno dei più efficaci comunicatori della storia: il frate francescano san Bernardino da Siena. È proprio nel segno di questo grande uomo che oggi noi moderni apostoli dobbiamo non aver paura del silenzio e neppure della parola, se non quando luno e laltra suonano falsi.