“Le provvidenze alleditoria non sono un regalo di Stato a qualche amico, ma un contributo concreto al pluralismo e alla libertà dinformazione. Ciò che avviene in quasi tutti gli altri Stati europei, contrariamente a quanto si pensa nel nostro Paese. Sono anche un modo, da parte dello Stato, per riequilibrare il mercato pubblicitario, tutto sbilanciato verso le tv e i grandi network nazionali. È quanto ha ricordato Francesco Zanotti, presidente della Fisc (Federazione italiana cui fanno capo 186 settimanali cattolici), intervenendo oggi a Roma allassemblea delleditoria cooperativa, non profit, didee e testimonianza, dedicata al pluralismo nellinformazione con un appello a rifinanziare il Fondo per leditoria. I continui tagli al Fondo, i rincari improvvisi delle tariffe postali nel 2010 e oggi lincombere della fine delle tariffe ridotte, con le conseguenti riduzioni di pagine e uscite, ha detto Zanotti, costituiscono, a nostro avviso, una sorta di bavaglio allinformazione. È anche questa una censura, meno clamorosa, ma più strisciante. I giornali della Fisc, ha ricordato, raccontano la vita della gente, delle comunità locali. Parlano di una fetta dItalia che spesso rimane oscura, ma esiste, è reale. Fanno un servizio al territorio. Un reale servizio allinformazione e al pluralismo.
Come giornali del territorio – ha proseguito Zanotti – favoriamo il dibattito locale, su temi territoriali, nazionali e internazionali. Infatti nulla è escluso al nostro interesse. Ci definiamo giornali locali per diffusione, globali per linteresse che riserviamo allumanità tutta intera. Oggi, molti dei nostri giornali, specialmente i più strutturati, vivono nellincertezza. Pur ricevendo briciole di contributi (2,6/M di euro incassati a dicembre scorso da una settantina di testate), quei contributi sono essenziali per la sopravvivenza di testate che spesso hanno un rapporto inscindibile col territorio. Spesso sono tuttuno col territorio in cui vengono diffuse. Per il presidente della Fisc, non si può vivere e sopravvivere con continui tagli improvvisi, in corso danno. Ci mettono solo in difficoltà. Non permettono di programmare nulla. Da qui lobiettivo minimo: Riuscire a stabilizzare i contributi diretti almeno per un triennio, come chiesto nel documento approvato a Palazzo Chigi il 6 agosto scorso, con il sottosegretario Legnini e ladesione di tutte le sigle legate alleditoria. Novanta-cento milioni lanno: da qui non si può scendere. È una questione di libertà.
Fonte Sir (www.agensir.it)
(Mercoledì 30 ottobre 2013)