Il tempo nuovo che è iniziato con il sì dei dipendenti di Mirafiori allaccordo aziendale sottolineano in un editoriale per La Voce del Popolo (Torino) don Daniele Bortolussi, direttore dellUfficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, e Marco Bonatti, direttore del settimanale indica laffermarsi di una sola priorità, precisa e superiore a tutte le altre: il lavoro. Da troppo tempo Torino e il suo territorio vivono una transizione dolorosa, senza riuscire ancora a conquistare le caratteristiche di una metropoli moderna. Nella vicenda della Fiat a Mirafiori Giampiero Moret, direttore dellAzione (Vittorio Veneto), crede che ancora una volta si siano contrapposte due strategie di lotta: quella rigida per cui niente deve essere toccato di ciò che si è ottenuto, caschi il mondo (caschi la Fiat), e quella più flessibile, che è la più ragionevole perché si sforza di analizzare con obiettività i cambiamenti avvenuti e cercare di trovare la soluzione che salvi diritti e lavoro. Dalla vicenda di Mirafiori Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), allarga lo sguardo: Gli scenari delleconomia mondiale, la crisi in atto e la insostenibilità sociale della mancanza di lavoro dovrebbero indurre tutti i protagonisti a unire le forze, a tirar fuori dalla storia e dalla genialità degli italiani quelle novità che tornino a dare allItalia (e allEuropa) una nuova presenza nel panorama globale del lavoro e delleconomia. Secondo Mario Barbarisi, direttore del Ponte (Avellino), occorre azzerare tutto! Nuove regole per una nuova stagione di impegno. Cè bisogno di eliminare i conflitti e le tensioni sociali in crescita e lavorare per dare un futuro al Paese, guardando con la dovuta attenzione ai giovani, al settore della scuola e della ricerca scientifica, mettendo al centro di ogni azione la persona. Cè una deriva etica e morale che sta inquinando la vita sociale del Paese, tanto quanto se non di più, rispetto a quanto stia inquinando le vite personali e familiari, sottolinea leditoriale della Cittadella (Mantova). LItalia fino a quando resisterà? È la domanda che si pone il direttore della Valsusa (Susa) Ettore De Faveri: Bankitalia cinforma che nel nostro Paese loccupazione di fatto è ferma e che la crescita resta moderata. Circa loccupazione, il bollettino di Via Nazionale (dunque non quello dei soviet) scrive che nel 2010 ha continuato a ridursi. Delle delle fatiche quotidiane di chi viaggia in treno pur di lavorare si occupa Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia).