FERIE: TEMPO DI RICERCA?

“Le vacanze possono essere tempo di ricerca di Dio?”. È l’interrogativo che accomuna molti editoriali delle 187 testate Fisc, dedicati alle vacanze estive. Le diverse riflessioni prendono spunto dalle parole del Papa all’angelus di domenica 18 luglio da Castel Gandolfo dove è in vacanza. “Siamo ormai nel cuore dell’estate – ha detto Benedetto XVI –. È questo il tempo in cui sono chiuse le scuole e si concentra la maggior parte delle ferie. È dunque un momento favorevole per dare il primo posto a ciò che effettivamente è più importante nella vita, vale a dire l’ascolto della Parola del Signore”. Il Papa, scrive Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “va diritto al cuore della questione della vita: ritrovare Dio. E il tempo delle ferie che fa tacere gli interrogativi che ci assillano ogni giorno, può aiutarci a far emergere l’interrogativo di fondo: c’è Dio nella mia vita e che posto gli assegno?”. Secondo Moret, “se noi riuscissimo a dare ai nostri giorni di vacanza contenuti più veri e più autenticamente umani, forse qualche fessura si aprirebbe dalla quale guardare verso quel mondo del mistero al quale il Papa invita. Il mondo di Dio, il mondo della fede, il mondo delle parole della Sacra Scrittura che ridestano in noi le voci profonde del nostro essere”. Il periodo estivo, afferma Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), “potrebbe essere per tutti invito a ridurre i ritmi, a ritagliarsi qualche ora di distensione per dare riposo al corpo e respiro all’anima. Insieme con il Signore. Magari, facendo un po’ di pausa, riservandoGli un po’ di tempo in più ogni giorno, spegnendo qualcuna delle mille voci del frastuono quotidiano per meglio distinguere la sua. Anche questo è riposo”. Le ferie, aggiunge Benito Regis, direttore della Cittadella (Mantova), “non sono per noi un momento in cui si stacca la spina e l’attenzione ai problemi ‘va in vacanza’, semmai sono uno stare sui problemi da un punto di osservazione meno immediato ma più essenziale, più vicino ai significati profondi del nostro vivere e operare, fuori dai quali – ci ha ricordato anche il Papa domenica scorsa – tutto il nostro fare si riduce ad attivismo sterile e disordinato”.
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