Alcuni primi frutti si sono già visti. Auspico che il nostro tempo intuisca che rimettere al centro della riflessione la questione di Dio significa investire sul futuro delluomo. Mons. Giuseppe Antonio Scotti, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI (www.fondazioneratzinger.va), traccia al Sir il bilancio dei primi due anni di attività dellorganismo, costituito dallo stesso Pontefice il 1° marzo 2010, e ne delinea gli impegni futuri. La Fondazione, si legge nello statuto, persegue finalità scientifiche e culturali volte alla promozione della conoscenza e dello studio della teologia, e si ispira allopera e al pensiero del prof. Joseph Ratzinger ora Sua Santità Benedetto XVI. Il 30 giugno 2011, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, Benedetto XVI ha per la prima volta conferito il Premio Joseph Ratzinger, istituito dalla stessa Fondazione, a tre studiosi di teologia o vicini ad essa: il laico italiano Manlio Simonetti, il sacerdote spagnolo Olegario González Hernández de Cardedal, e il cistercense tedesco Maximilian Heim, abate del monastero di Heiligenkreuz (Austria). A guidare il Comitato scientifico dellorganismo è il card. Camillo Ruini. Ne fanno parte i cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Amato, e i monsignori Jean-Louis Bruguès e Luis Francisco Ladaria. La Fondazione opera in stretta collaborazione e sinergia con la tedesca Joseph Ratzinger Benedikt XVI Stiftung.
Qual è lobiettivo della Fondazione?
Oggi lOccidente ha lincapacità di capire che ragione, scienza e fede, ancorché con linguaggi diversi e loro propri, possono procedere insieme, non sono necessariamente in contrasto. Occorre invertire questa tendenza e cercare un linguaggio appropriato per parlare alluomo di oggi, suscitare o intercettare le sue grandi domande di senso senza nascondergli o porre sotto silenzio una fondamentale parte di sé, senza la quale sarebbe un essere mutilato. Essere uomini è davvero qualcosa di grande, ma se si schiaccia Dio si schiaccia luomo. Obiettivo della Fondazione è quindi ricollocare al centro della riflessione la questione di Dio. Tramite la Fondazione il Papa ha inteso mettere a disposizione della Chiesa i proventi che derivano dai suoi diritti dautore. Un sostegno nato dalla convinzione che un mondo dal quale Dio viene eliminato è privo di futuro.
Il Premio Ratzinger, ha affermato con una battuta il card. Ruini, vorrebbe essere una sorta di Nobel per la teologia
Non è certo un riconoscimento alla carriera, bensì a persone che con il proprio impegno professionale e di ricerca – finora negli ambiti della patristica, della teologia sistematica e della teologia fondamentale – hanno aiutato a far vedere la presenza di Dio nella storia e nellorizzonte delluomo. Il grazie del Papa a uomini che si pongono interrogativi e sanno intuire le domande, magari inespresse o poste male, in grado di cambiare il cuore delle persone: quelle domande fondamentali che lumanità ha bisogno di non smettere di porsi e che cercano risposte radicali, mentre oggi, come ha ricordato di recente Benedetto XVI, uno dei rischi più gravi per luomo è costituito dalla mancanza di pensiero.
Sono già diversi gli eventi di alto valore culturale e scientifico organizzati dalla Fondazione in questi primi due anni
Sì, come tappe di una sorta di pellegrinaggio alla ricerca della verità. Allincontro inaugurale (27-28 ottobre 2011) a Bydgoszcz (Polonia) – in concomitanza con la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo convocata da Benedetto XVI nel 25° dello storico incontro voluto da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986 ad Assisi – hanno partecipato 32 atenei, e ad ospitarci è stata lUniversità di Kajawi e Pomor…