FATTI DI CRONACA

Sui settimanali spazio anche ad alcuni fatti di cronaca. Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), commenta la sentenza con cui sono stati condannati a L’Aquila i componenti della Commissione grandi rischi per il terremoto del 2009. “È difficile prevedere i tempi e le modalità in cui si svilupperà tutta la vicenda – sostiene Mariani -. Di certo i morti non torneranno a vivere, le macerie non si ricomporranno in edifici ben costruiti, le lacerazioni del cuore e della memoria di chi è stato colpito non saranno cancellate. Soprattutto, mai un terremoto sarà previsto con certezza di luogo e di tempo. Quando qualcuno potrà mai fermare un terremoto?”. Per Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), “evitando accuratamente giudizi che abbiano la pretesa di emettere altre sentenze, si può però tranquillamente affermare che bastava un po’ di buon senso nelle cose”. Emanuele Ferro, direttore di Nuovo Dialogo (Taranto), riferisce dell’incontro con il ministro della Salute, Renato Balduzzi, organizzato il 22 ottobre dall’arcivescovo della diocesi jonica, mons. Filippo Santoro, sulla difficile situazione che vive la città per le vicende che riguardano lo stabilimento dell’Ilva. “Questa iniziativa – nota Ferro – è solo l’ultima, tra le tante, spunto di dialogo di mons. Santoro con la società civile e con le istituzioni”. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), scrive sulle “tante forme di violenza” verso i bambini: “Violenza non è solo quella sessuale, tragica e assoluta, che uccide il cuore dei piccoli abusati, ma anche quella dei genitori che, non volendosi bene e separandosi, privano i figli del diritto di avere una famiglia unita fatta di padre e madre che si amano”. Alberto Margoni, direttore di Verona Fedele (Verona), si occupa delle “ultime vicende che hanno visto un gruppuscolo di tifosi della Hellas dare becera prova di sé sugli spalti dello stadio di Livorno, insultando la memoria del giovane calciatore Morosini”. Il problema, secondo Margoni, “è educativo e culturale. E quindi occorre ripartire dalla famiglia, dalla scuola, dagli oratori, dalle parrocchie, dalle scuole calcio… per educare anzitutto al rispetto delle persone”. Di educazione parla anche l’editoriale dell’Arborense (Oristano), a firma di don Michele Sau, rettore del seminario arcivescovile e responsabile della pastorale giovanile diocesana, che prende spunto dalla recente indagine “Rapporto Giovani” dell’Istituto Toniolo per ribadire che “educare è sempre la parola chiave”. Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), riflette sulla “tragedia che ha colpito, nei giorni scorsi, la famiglia di Orzinuovi il cui figlio tredicenne si è tolto la vita”: “Pregare. Stare accanto. Altro non possiamo fare per condividere, almeno un poco, umanamente e cristianamente questa tragedia”.

 
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