FAMILY 2012
IL SENSO DEL LAVORO OGGI PER LA FAMIGLIA CRISTIANA

Il lavoro, il suo senso nella società odierna, segnata dalla globalizzazione e dall’impetuosa rivoluzione tecnologica, il suo impatto sulle dinamiche familiari e le sfide che tutto ciò pone alla coscienza dei credenti: questi i temi al centro della seconda giornata dei lavori del Congresso Internazionale teologico pastorale.

 
 
Nel suo saluto introduttivo mons. Jean Laffitte, segretario del Pontificio Consiglio per la famiglia, ha messo in luce il significato del lavoro per la famiglia cristiana, come di un “dovere sacro”, evidenziando peraltro, come “la santità del lavoro è contraddetta da tutte le attività che mirano direttamente a privare gli uomini di questa dimensione, a opprimerli con strutture sociali inumane che li riducono a meri strumenti di profitto, a far crescere le disparità nella destinazione dei beni”.
 
 
 
Dopo di lui è intervenuto il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano. Per lunghi anni docente di Morale, Tettamanzi ha messo a fuoco il rapporto tra famiglia e lavoro in una duplice prospettiva: alla luce della Parola di Dio e della dottrina sociale della Chiesa, con un riferimento cristologico esplicito e insistito a Gesù, “figlio del falegname di Nazareth”, grazie al quale “anche il nostro lavoro diventa luogo di salvezza e di santificazione per noi e per gli altri”.
 
 
 
Dall’alto di una solida competenza accademica e di un osservatorio interessante sulla realtà internazionale, è toccato poi al professor Pedro Morandé Court, sociologo cileno, tracciare un affresco interessante delle dinamiche relative al rapporto famiglia-lavoro nel contesto attuale e delle domande che esse suscitano per i cristiani. Senza nascondere le sfide e le insidie attuali, lo studioso – che, alle spalle, ha una consolidata collaborazione con più di un Pontificio consiglio – ha invitato i partecipanti al Congresso internazionale Teologico pastorale a saper leggere coraggiosamente i segni dei tempi, ossia le nuove opportunità offerte dal contesto sociale, economico e culturale, per dare una testimonianza più efficace e credibile del Vangelo oggi.
 
 
 
 
 
(venerdì 1 giugno)
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