EUROPA E TERRITORIO

Pensieri e impegni dei settimanali Fisc dopo il convegno di Piacenza

“Avere e promuovere una coscienza europea”: in sintesi, questa la prospettiva di pensiero e impegno dei 186 settimanali cattolici del territorio al termine del convegno che, dal 18 al 20 marzo, ha visto riuniti a Piacenza direttori e collaboratori sul tema “Fare l’Europa. Le radici e il futuro”. L’ha indicata don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc (la Federazione che li raggruppa), concludendo i lavori a Bobbio, ultima tappa del percorso umano e spirituale attraverso l’Europa del monaco irlandese san Colombano.
 
Un’informazione più competente e sistematica. “Abbiamo il compito impegnativo e affascinante – ha affermato don Zucchelli – di mettere in luce le radici cristiane dell’Europa e di raccontarle sui nostri giornali perché sono vita, storia, fede, progetto, presenza, esperienze concrete”. Inoltre, ha aggiunto, “abbiamo la responsabilità di proporre un’informazione sull’Europa che aiuti l’opinione pubblica a conoscere una realtà che è fatta di popoli, culture, storia, fede e non solo Istituzioni politiche ed economiche. Dobbiamo proporre un’informazione che aiuti a guardare l’Europa come nostra patria, a guardare l’Unione europea come un luogo in cui si prendono decisioni che riguardano sempre più la vita delle nostre città e dei nostri paesi”.
“Di fronte a questioni di grande rilievo, come la vita, la famiglia, la libertà, che sono nel dibattito politico e nell’agenda delle Istituzioni europee – ha sottolineato don Zucchelli – non possiamo essere impreparati, frettolosi oppure rinunciatari e rassegnati. Dobbiamo avere competenza per essere credibili quando vogliamo far sentire la voce della Chiesa”.
“Fare l’Europa – ha concluso – significa per i giornalisti cattolici impegnarsi per un’informazione che contribuisca a fare gli europei, un’informazione documentata e che aiuti l’opinione pubblica a comprendere l’importanza del processo europeo, delle sfide che pone, delle opportunità che offre. Significa anche esprimere una solidarietà di fatto con i media cattolici di altri Paesi europei, in particolare quelli dell’Est. Si tratta di dare concretezza ai progetti di sostegno professionale che in questo momento riguardano Albania, Romania, Ucraina, Repubblica di Moldova”.
A contribuire nel formare conoscenze e competenze, ha infine rilevato don Zucchelli, è in particolare “la professionalità di SIR Europa che, con l’ormai decennale attenzione alle Chiese e alle Istituzioni europee, mette in condizione i settimanali di essere attendibili e autorevoli anche in quest’ambito”.
 
Una casa da costruire, abitare e amare. “Questo convegno nazionale, il terzo nella storia della Fisc dedicato all’Europa, ha contribuito a ravvivare l’attenzione dei giornali del territorio all’Europa, alle sue difficoltà e alle sue speranze. Si tratta ora di dare sviluppo culturale e giornalistico perché la casa europea venga sempre più amata, costruita e abitata dai cristiani, ai quali più che la lamentela e la denuncia si addicono la proposta e l’impegno lungimiranti”. Paolo Bustaffa, direttore di SIR Europa, che con Gianni Borsa, inviato della stessa agenzia a Bruxelles, ha presentato il servizio europeo del SIR, guarda con ottimismo al dopo-convegno Fisc di Piacenza.
“È significativo – aggiunge – che quest’impegno sia stato riproposto da ‘Il Nuovo Giornale’ di Piacenza, diocesi il cui vescovo, mons. Gianni Ambrosio, è delegato della Cei alla Comece (Commissione episcopati Comunità europea). È significativo perché il territorio conferma di saper pensare in grande, di guardare oltre se stesso senza mai annebbiare la propria identità e senza mai chiudere le sue…

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La FISC nasce il 26 novembre 1966 come associazione dei numerosi settimanali diocesani, soprattutto con l’intento esplicito di raccogliere l’eredità culturale, sociale ed ecclesiale delle varie testate sorte già alla fine dell’800, nel solco del Movimento cattolico italiano e alla luce dell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII.

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