ESTATE E QUESTIONE EDUCATIVA

Le testate Fisc dedicano spazio, infine, ad alcune riflessioni sulla “questione educativa” che “non deve andare in ferie con il periodo estivo”. “Questa nuova estate – sottolinea Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto) – tra crisi economica e agognato tempo libero e di vacanza, soprattutto per i giovani, va pensata e va seguita da educatori e da genitori senza… andare in vacanza”. Dello stesso parere Voce del Logudoro (Ozieri): “Ben vengano le meritate vacanze, senza trascurare però nulla e nessuno. È un tempo propizio, utile per recuperare le forze spirituali per riprendere il cammino con rinnovato vigore, evitando che il riposo non sia confuso con un ozio fine a se stesso, che rischia di trasformare le ferie in un contenitore vuoto senza prospettive”. All’“impegno gratuito e libero” di quanti “in questa simpatica avventura dell’Estate Ragazzi, o simili, si prendono cura degli altri, dei più piccoli, loro affidati con la fiducia che sono in buone mani” dedica l’editoriale di Nuova Scintilla (Chioggia) il direttore, Vincenzo Tosello, ricordando che “ogni attività umana si può interpretare come un aver cura e un prendersi cura. Dagli impegni in famiglia e nella casa, a quelli in comunità e in parrocchia; al lavoro con i colleghi e in ogni ambiente (anche gli operatori turistici…); alla politica, al sindacato; fino alla più specifica cura di persone e situazioni bisognose. La ‘cura’ ci rende consapevoli dei nostri limiti e ci rende più uomini”. Sull’estate dei più giovani anche la Voce del Popolo (Brescia), secondo la quale “il Grest (altro nome, oltre a Estate Ragazzi, che assumono le proposte estive degli oratori per bambini e ragazzi, ndr) ci obbliga a tenere alta la qualità della pastorale”, perché sarebbe da “scandalizzarsi” se “alla fine di un’esperienza chi ha affidato suo figlio all’oratorio non coglie quest’ambiente come un’opportunità reale di crescita, da scegliere con convinzione la prossima volta”. “Scuola, famiglia, parrocchia, ente pubblico – scrive Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo) – possono essere realtà alleate dello sport perché tutte sinceramente protese al bene dei giovani e alla formazione della personalità. La persona umana non può essere sezionata e divisa in parti specifiche che ignorano le altre, perché è qualcosa di unico; intelligenza, spirito e corpo, individualità e relazione fanno parte di un tutto”. Gino Mecca, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri), informa invece che “nel periodo estivo”, precisamente nei primi di luglio, “Teramo, da 38 anni, diventa il centro del mondo della pallamano, ospitando la ‘Coppa interamnia’ cui partecipano centinaia di squadre di nazioni diverse”. Questa competizione, osserva Mecca, “è forse l’unica manifestazione che dà una visibilità internazionale alla nostra città e la città ripaga con lo spirito di una ‘città aperta al mondo’ (era lo slogan degli anni scorsi), fino a contenere in essa il mondo intero (‘il mondo in una città’ è slogan di quest’anno)”. Contesta, infine, il “progetto sperimentale” di apertura domenicale dei negozi nel centro storico Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), convinto “che la domenica non sia un giorno come gli altri, che tempo libero non debba necessariamente essere sinonimo di shopping e che modellare i ritmi della vita sulle esigenze del sistema produttivo non sia un buon affare per la società”.
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