Elezioni amministrative

È dedicato alle elezioni amministrative l’editoriale di Emilio Pastomerlo, direttore dell’Araldo Lomellino (Vigevano): “Gli elettori, domenica scorsa, hanno voluto autorevolmente inserirsi nell’areopago politico, con loro idee e loro proposte. Questo è il dato più eclatante, proprio perché c’è stato uno sconvolgimento nei risultati e perché sono state mischiate tante carte in tavola”. Per Nicola Paparella, direttore dell’Ora del Salento (Lecce), “il segnale forte e inequivocabile che gli elettori hanno dato con il loro voto di domenica passata può essere riassunto in poche e semplici parole: non c’è spazio per la politica degli insulti, delle bugie e dei compromessi”. Sembra che questa volta, evidenzia Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “la gente non abbia apprezzato una campagna elettorale condotta con toni e mosse brutali. Se questa volta non è scattato l’atteggiamento passionale che fa chiudere gli occhi su tutto, vuol dire che si sono oltrepassati certi limiti”. Secondo Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta (Venezia), “complessivamente il voto di metà maggio si traduce in un’ulteriore sconfitta del bipolarismo. È questo il dato più evidente dei risultati elettorali”. “Perde Berlusconi e si sposta il voto di protesta. A livello nazionale sono questi gli esiti più evidenti usciti dalle urne della consultazione amministrativa di domenica scorsa”, scrive Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina). Anche secondo Alberto Margoni, direttore di Verona Fedele (Verona), non ci sono dubbi: “Il turno delle elezioni amministrative che domenica e lunedì scorsi hanno chiamato alle urne circa un terzo degli aventi diritto al voto, ha avuto una inevitabile valenza politica e ha dato un segnale chiarissimo: la gente chiede al primo ministro (e al suo esecutivo) di dedicare più tempo ed energie a governare e meno ad insultare qualcuno (i magistrati di Milano, la sinistra, i giornalisti…) e a raccontare barzellette”. “Le elezioni del 15 e 16 maggio non hanno ancora vincitori ben definiti, ma hanno in Berlusconi l’indiscutibile sconfitto”, sostiene la Guida (Cuneo).Per Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), “le elezioni amministrative di domenica e lunedì scorsi offrono un risultato interlocutorio. Gli sconfitti sono tanti e i vincitori non lo sono del tutto”.“Il ballottaggio richiede all’elettorato una presenza che incoraggi una scelta il più possibile condivisibile, trattandosi d’individuare il sindaco di tutti e per tutti: anche da coloro che non saranno d’accordo. Ma in una gara a due, non c’è alternativa”, nota Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio). “I politici di cui abbiamo bisogno sono quelli che concepiscono e vivono il loro ruolo sempre e solo come servizio: onestà e trasparenza ne sono le condizioni”, afferma Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia). Per la Cittadella (Mantova), “i dati usciti dalle urne possono costituire un momento di riflessione più profonda per tutte le diverse prospettive politiche e, più in generale, per il Paese nel complesso e convulso mondo rappresentato dal suo attuale immaginario collettivo”. Anche il Corriere Eusebiano (Vercelli) si occupa delle elezioni, in questo caso della Provincia.
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