Educazione, integrazione e comunicazione

Sui settimanali spazio anche ad alcune riflessioni sulla sfida educativa, l’integrazione e i mezzi di comunicazione. “Con la chiusura delle scuole si apre una voragine di impegni per le famiglie determinata dalla necessità di gestire nel modo migliore il tempo libero dei ragazzi. Dove andranno? Cosa faranno? Con chi staranno? Come trascorreranno gli accresciuti spazi di tempo libero? Perché – nota Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto) – proprio in queste nuove condizioni di vita scorreranno giorni di crescita molto importanti, continuerà il loro sviluppo, si evolverà progressivamente sempre di più il loro incedere verso nuovi giorni, nuove tappe della vita”. Allora occorre “individuare una azione educativa e di accompagnamento che contribuisca alla migliore crescita dei figli di questo tempo, di questa società, di questo ambiente culturale”. La sfida educativa è ancora più ardua se si deve insegnare a un ragazzino di 15 anni, proveniente da un Paese del Corno d’Africa e arabofono. Ne parla il Portico (Cagliari): “La scuola supplisce con umanità e spirito di adattamento a tutte le sue carenze”, si sottolinea, ricordando gli sforzi per aiutare il ragazzo. Partendo dal suicidio di un ragazzino di sedici anni che non accettava la sua “diversità”, nell’editoriale di Luce & Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi) si osserva: “Dio ama tutte le cose esistenti e nulla disprezza di quanto ha creato, perché se avesse odiato qualcosa, non l’avrebbe neppure creata. Il Signore risparmia e ha cura di tutte le cose perché tutte sono sue, ed egli è amante della vita. L’appartenenza di ogni uomo al Signore rimane al di sotto e contro ogni scelta contraria dell’uomo”.

 
Dalle sfide educative al mondo dell’informazione… “Abbiamo sempre pensato che lo sviluppo sbalorditivo dei mezzi di comunicazione aumentasse la possibilità di avere in maniera facile e veloce conoscenze in ogni campo e quindi che producesse un aumento del nostro potere e della nostra libertà. Infatti chi più conosce, più può e chi più può, più è libero”, afferma Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), commentando le rivelazioni di un funzionario dell’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Ma, aggiunge, “forse non sempre ci siamo resi conto che l’aumento delle informazioni su tutto e su tutti si rivolta alla fin fine proprio contro la nostra libertà perché ci imprigiona dentro a questa immensa rete dove qualcuno può muovere la nostra vita a suo piacimento”.
 
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