ECUMENISMO E 50 ANNI DAL VATICANO II

Nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani il direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), Bonifacio Mariani, evidenzia “la necessità di andare avanti, di andare oltre, alla ricerca del dialogo e della comunione”. A 50 anni dal Concilio Vaticano II, prosegue, “il pensiero corre ai documenti conciliari, da quelli più rilevanti ai messaggi di chiusura, sopraffatto dallo stupore, per coglierne ancora lo spirito, intuire tutto il lavoro, la riflessione, la fede di coloro che ne furono i protagonisti”. “Andiamo incontro a una ricorrenza importante”, aggiunge Frontiera (Rieti), annotando che “il Concilio fu un evento di dimensioni imponenti, difficile da abbracciare tutto in una volta, da contenere tutto in uno sguardo”. “In 50 anni sono cambiate moltissime cose – commenta Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza) – e soprattutto con una rapidità tale che in taluni casi ci ha stordito. Nonostante tutto questo (o forse anche per tutto questo) la novità del Vaticano II rimane in tutta la sua forza e attualità”.

Con riferimento alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta (Venezia), ricorda la figura di Maddalena Volpato, “giovane donna delle nostre terre, per la quale da qualche tempo è iniziata la causa di beatificazione”, che “offrì la sua giovane vita per l’unità di tutte le Chiese cristiane”. “Pregare per l’unità dei cristiani è una necessità e un compito”, evidenzia il direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), Vincenzo Tosello: “Siamo tutti consapevoli, infatti, che essa è dono di Dio il quale, solo, può sanare alla radice le nostre ataviche divisioni; e sappiamo anche che pregare diventa già impegnarsi a camminare verso l’unità”. “Il cristiano – scrive Voce Alessandrina (Alessandria) – sa che non è mai stato facile l’annuncio del Vangelo, che la testimonianza è sempre più significativa della parola e che nessuno è dispensato dal dare testimonianza al Vangelo. Come nessuno è dispensato dalla preghiera. È vero che le vie del Signore, ce lo dice Egli stesso, non sono le nostre vie: ma è altrettanto vero che Gesù ci ha ricordato che a chi bussa sarà aperto”. Giordano Frosini, direttore di Vita (Pistoia), propone un pensiero sulla “diversità delle religioni”, che “accompagna da sempre il cammino dell’uomo”. “Nonostante tutto, al di là delle non trascurabili differenze, ogni religione è un dito puntato verso l’alto, a ricordare agli uomini che la terra non è l’ultima loro dimora, ma che, oltre i confini del visibile, c’è qualcuno che veglia su di loro e li attende sulle soglie dell’eternità”.

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