Ecco Tommaso Tori, a sei mesi dal trapianto

«Tommi migliora lentamente e gradualmente di giorno in giorno». Sono parole di speranza quelle di Francesca, sorella di Tommaso Tori, il 22enne che a gennaio 2014 ha scoperto di essere affetto da una leucemia linfoblastica acuta. Una storia che ha fatto partire una catena di solidarietà, fatta di
tante persone che da tutto il mondo hanno dato il loro contributo a raccogliere i 600mila dollari necessari per permettere a Tommi di sottoporsi ad una cura sperimentale negli Stati Uniti.
«Eravamo in procinto di partire proprio per gli Stati Uniti per andare a insegnare a fare la pasta quando scoprimmo la malattia di Tommaso», racconta Francesca. Le cure iniziate all’ospedale Sant’Orsola di Bologna non avevano avuto successo, ma per Tommaso c’era la possibilità di sottoporsi ad una cura innovativa, il Car-T cell, disponibile solo negli Stati Uniti, all’ospedale della Pennsylvania di Filadelfia. Il dottor June, il ricercatore che ha messo a punto la cura, si è offerto di curare Tommaso gratuitamente, ma l’ospedale ha richiesto 600mila dollari per il ricovero. E così la
famiglia e gli amici hanno creato una pagina facebook (www.facebook.com/giftsfortommaso) e un sito web (http://www.giftsfortommaso.org) per dare la possibilità a chiunque di aiutare in concreto Tommaso con una donazione online tramite carta di credito.
Ma non si è dovuti andare neanche troppo lontano, visto che proprio un’associazione imolese ha voluto dare il suo contributo sottoscrivendo la raccolta fondi: la Onlus Don Orfeo Giacomelli.
Il motivo di questa solidarierà lo spiega Federico Palmonari, presidente dell’associazione: «Con il padre Marcello Tori e con lo zio Ugo ci conosciamo fin da ragazzi, siamo cresciuti insieme nella parrocchia di San Giovanni, sulla Selice.
 
Marcello mi ha contattato spiegandomi la situazione del figlio – prosegue Palmonari – . E così abbiamo avviato una sottoscrizione straordinaria con la nostra associazione. Per noi è stato un vero e proprio miracolo. In 15 giorni abbiamo raccolto più di 300mila euro».
Così Tommi e la sua famiglia sono volati a Filadelfia. La terapia aveva funzionato ma non al 100%, così i medici hanno deciso per il trapianto di midollo. «Sono passati sei mesi dal trapianto e Tommi si sta riprendendo ogni giorno di più.- spiega Francesca, che ha donato le sue cellule staminali al fratello. – Donare il midollo a Tommaso è stato qualcosa di grandioso. Da quel giorno vive dentro di
lui qualcosa che appartiene a me, e questo ci lega ancora di più».
Durante la raccolta fondi, furono coinvolte anche personalità dello
 
spettacolo e dello sport e alcuni di questi ultimi hanno donato magliette e scarpe originali e autografate. Tra queste la maglia della nazionale del Brasile autografata da Ronaldinho, del centrocampista della Juve Claudio Marchisio e la t-shirt della Nike autografata da Nadal. «La cifra per le cure – spiega Francesca – era già stata raggiunta. Così Tommaso ha deciso di donare all’associazione di don Orfeo le magliette ai fini di un’asta di beneficenza, il cui ricavato sarà devoluto alla Onlus per aiutare le persone bisognose».
È partita lunedì 30 marzo, infatti, l’asta su ebay delle magliette, «che sono 35 – precisa Francesca – e saranno esposte per tre settimane».
«Con quest’asta, Tommaso ha voluto farci un regalo ringraziandoci dell’aiuto che gli abbiamo dato», conclude Palmonari.
di Francesca Savini
 
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